Rimorso?



Chi torna dal nulla

forse ha dimenticato
qualcosa che gli serviva
ma non lo sapeva ancora
O dopo aver morso
gli è tornata voglia
o ancora non sa nulla
o non sa di niente

In autunno


[...] In autunno se ne resta al parco tutto il giorno
due corvi neri gli stanno sempre intorno.
Poco si sa di lui, è un conte decaduto,
dice: "La vita è quel che è, ogni momento va goduto!"

(da Carols from nothing, Murray J. Mith)

Antonin Artaud, La Follia?

Questo fumetto è il frutto degli sforzi per partecipare ad un concorso.
Ve lo propongo visto che al concorso non l'hanno cagato neanche di striscio.

Il tema era: LA FOLLIA, io ho riletto e riletto le opere di Antonin Artaud e poi mi sono concentrato su "Pour en finir avec le jugement de Dieu" dal quale (per sottrazione) ho ricavato il testo. Tutto sempre estremamente attuale. (le immagini si ingrandiscono cliccandoci sopra)


L’arte non è imitazione della vita, ma la vita è l’imitazione di un principio trascendente col quale l’arte ci rimette in comunicazione.
A. A.

66. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica 6

Ultimo giorno al lido, con i vips che passano e non saluto, ultimo giorno di code per fare qualsiasi cosa, ultimo giorno di film!


MR. NOBODY
di Jaco Van Dormael
(Venezia 66) - Francia, 148'
Sceneggiatura strepitosa! Mr. Nobody è il più vecchio mortale ancora vivente sulla faccia della terra, o un bambino di 9 anni con i genitori separati. In mezzo altri infiniti possibili. Un film di fantascienza dentro un film d'amore dentro un documentario dentro una puntata di Lost. Jared Leto conferma di essere un attore sottosfruttato ma di altissima qualità.
Voto: 8,5


LA DOPPIA ORA
di Giuseppe Capotondi
(Venezia 66) - Italia, 95'
Ottima opera prima. Anche in questo caso la sceneggiatura la fa da padrona, creando un intreccio sorprendente che sa instillare il dubbio, dissiparlo creandone altri al contempo. La pecca è forse quella di mischiare un po' troppo senza appartenere in realtà a nessun genere. Ma è poi un male? Il film è bello, sostenuto fino alla fine. Un film che, nel panorama italiano visto a questa mostra osa e vince.
Voto: 8,5

Vips visti: la Cucinotta, Gianni De Gregorio ("Il pranzo di ferragosto", ricordate?), Ksenija Aleksandrovna Rappoport, Carlo Rossella (Buuuuuu!), Paolo Baratta, Fausto Russo Alesi (tutti e tre!:)

66. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica - day 5


IL GRANDE SOGNO
di Michele Placido
(Venezia 66) - Italia, 101'
Comincerei dicendo: "Non c'è male." Fra l'altro ho avuto la gran sorpresa di veder recitare Riccardo Scamarcio (eh, sì, RECITARE!) Insomma le premesse sarebbero buone per dire anche: "Un bel film!" E si può anche dire. Senonchè manca il guizzo, quel qualcosa in più che ti fa innamorare insomma. La Storia del '68 è raccontata bene, gli attori ci sono (grande Popolizio)... però...
Voto: 7

GIUSEPPE DE SANTIS
di Carlo Lizzani
(Controcampo italiano) - Italia, 60'
Documentario bellissimo (finalmente vedo un documentario su un personaggio italiano che "sceneggiato", cioè sostenuto da una storia e non con quattro testimonianze raffazzonate). Un film pulito e appassionato. Ti fa venir voglia di rivedere i film di De Santis.
Voto: 7,5

LA NAVE DELLE DONNE MALEDETTE
di Raffaello Matarazzo
(Questi fantasmi 2) - Italia (1953), 94'
Incredibile melodrammone italiano. La trama merita davvero: Isabella, fresca sposa è colpevole di infanticidio, ma la sua buona cugina Consuelo la copre per far sì che lo sposo non la rifiuti (facendole perdere le cospicue entrate che otterrebbe col matrimonio). Consuelo viene deportata nelle colonie e, assieme ad altre donne maledette, imbarcata sulla stessa nave dove la cugina e il suo sposo trascorreranno il viaggio di nozze (!?). La crudeltà della cugina e del capitano della nave porteranno le donne maledette alla disperazione, fino alla rivolta finale, in cui le condannate adescano i marinai con le loro grazie (scena memorabile: dalle botte fra prigioniere e aguzzini all'orgia generale!) ottenendo il controllo della nave. Ma la mancanza di senno di donne e marinai viene punita da una tempesta da cui si salveranno solo Consuelo e il suo amante.
Voto: 6.5

GULAAL
di Anurag Kashyap
(Fuori concorso) - India, 140'
Di questo film non ho capito nulla. Potrei dare gran parte della colpa ai sottotitoli in italiano, tradotti malissimo (probabilmente con un traduttore via internet dall'inglese e mai ricontrollati da nessuno). Tanto pessimi da raggiungere vette inimmaginabili di comicità involontaria sia di per che considerati assieme alle immagini!! Delirio generale in sala!
Al di là di questo la storia è piuttosto incomprensibile e mal presentata. Non si capiscono le relazione fra i personaggi (non ben caratterizzati neanche di per se stessi) dei quali non si capiscono scopi e obiettivi.
Voto: 4

Vips visti: Mereghetti, Filippo Timi, Carlo Lizzani, Capolicchio, Michele Placido, un'attrice di Women Without Men

66. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica - day 4


ZARTE PARASITEN (TENDER PARASITES)
di Christian Becker, Oliver Schwabe
(Orizzonti) - Germania, 87'
I film con sceneggiature che fanno confusione e non ci capisci nulla fino a metà mi cominciano un po' a stancare, ma ho fatto un'eccezione per questo che è proprio bello. Jakob e Manu sono due ventenni che vivono ai margini, quasi barboni. Si aiutano aiutando la gente, colmando vuoti affettivi. Sembra semplice ma non lo è. Una bella intuizione (per un lavoro che di certo nel nostro tempo avrebbe un sacco di clienti) regge tutto il film e gli attori sono bravi.
Voto: 7,5

Mi sono imbattutto anche nelle proiezioni della sezione CortoCortissimo. Un commento ciascuno.
SO CHE C'È UN UOMO di Gianclaudio Cappai. Inutile
TO JE ZEMLJA, BRAT MOJ (THIS IS EARTH, MY BROTHER) di Jan Cvitkovic. Già il titolo è troppo lungo, una specie di videopoesia... mah...
ER REN (FOR TWO) di Shijie Tan. Intelligente e toccante.
JITENSHA (BICICLETTA) di Dean Yamada. Bello!

ZANAN BEDOONE MARDAN (WOMEN WITHOUT MEN)
di Shirin Neshat, in collaborazione con Shoja Azari
(Venezia 66) - Germania, 95'
Sullo sfondo di una pagina di storia dell'Iran, quando nel 1953 il governo democratico subì un clamoroso spodestamento da parte dello shah Mohammed Reza Pahlavi, leader supportato dalla CIA, viene raccontata la vita di quattro donne, ognuna di loro senza un uomo accanto, troppo duri, violenti, idioti o fanatici per comprenderle e amarle. La parte centrale si trascina un po' troppo ma la fotografia e le scelte registiche lo rendono ugualmente interessante e godibile.
Voto: 7

REPO CHICK
di Alex Cox
(Orizzonti) - Usa, 90'
Repo Chick è la versione 2009 di Repo Man (1984) ancora firmata da Cox. Sempre Los Angeles, sempre un Recuperatore come protagonista (ma donna: totalmente ispirata a Paris Hilton, comicissima). Battute idiote, sequenze cult. Uno spiccato gusto trash, una sceneggiatura che mette insieme il tracollo finanziario mondiale, i russi e le bombe Glower, treni fantasma e la CIA. Insomma, chi più ne ha più ne metta! Avevo bisogno dopo tanti film d'essai di vedere qualcosa del genere. Un film stupido magistralmente perfetto!
Voto: 7++

Vips visti: il protagonista di Zarten Parasiten, la protagonista di Repo Chick e Alex Cox, Faye Wong

66. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica - day 3


Ciao! C'è nessuno a cui piace il cinema?? :-))

LEBANON
di Samuel Maoz
(Venezia 66) - Israele, 92'
Uno di quei film che raccontano la guerra per com'è: una merda. Il campo di girasoli della prima inquadratura fa da contraltare alla vicenda tutta ambientata all'interno dell'abitacolo (mai scontata o banale per gran merito della sceneggiatura) di un tank israeliano, durante la guerra del Libano (1982). Le interpretazioni, asciutte e concrete, creano quella vicinanza fra pubblico e personaggi che porta a lottare e sperare assieme a loro.
Voto: 8

PARAISO
di Hector Galvez
(Orizzonti) - Perù, 87'
Devo essere sincero, non l'ho visto tutto perchè non c'è l'ho fatta. Il film racconta di quattro adolescenti, a Lima. Le difficoltà della crescita si accompagnano a quelle di una vita dura, in cui ogni giornata è una lotta. Per quanto io ami il Perù e sia stato uno dei viaggi più belli della mia vita (se non IL viaggio) questo film non mi ha preso, l'ho trovato piuttosto noioso a dire il vero.
Mi sono fermato circa al 70 minuto.
Voto: 5/6

ALDA MERINI - UNA DONNA SUL PALCOSCENICO
di Cosimo Damiano Damato
(Evento collaterale, Giornate degli autori) - Italia, 72'
Film documentario dedicato a quel genio di Alda Merini, la più grande poetessa oggi vivente in Italia, forse nel Mondo. Lei è - prima di tutto - un monumento alla vita. Poi immensa sia poeticamente che intellettualmente. Il film non le sta dietro, arranca, si stiracchia, ripete, balbetta. Regia, montaggio e scelte discutibili, se non decisamente inadeguate.
Voto: 5

Vips visti: Gianni Ippoliti, On. Grillini, Valerio Mastandrea

66. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica - day 2


Secondo giorno di Mostra e altri quattro film visti. Le mie impressioni (a cui spero seguano le vostre).

VALHALLA RISING
di Nicolas Winding Refn

(Fuori Concorso) - Danimarca, Regno Unito, 90'
Valhalla Rising (o come l'ho ribattezzato "Vichinghi Psicologi") è stato oggetto di una lunga discussione con un'attrice di Singapore che me l'ha fatto rivalutare (leggermente).
Le scenografie naturali ("Tutto girato in Scozia!" recita una pubblicità del film) e le musiche sono stupende, davvero strepitose. Quello che manca è la sceneggiatura, stiracchiata e inconcludente. Potrebbe trattarsi di una parabola cristologica se vogliamo fare alcuni arditi collegamenti metaforici... mah.. mi viene da pensare che ci voleva più azione (che quando c'è è strepitosa) e meno psicologia spicciola sulla religiosità.
Voto: 5,5

LOURDES

di Jessica Hausner
(Venezia 66) -
Austria, 99'
Primo film in concorso che riesco a vedere. Mi è proprio piaciuto. Un gruppo di pellegrini in visita a Lourdes in attesa della grazia. Il tema non è trattato in maniera affatto scontata o retorica e sono anzi memorabili i momenti in cui tristezza e comicità, serietà e leggerezza si fondono l'una nell'altra grazie ad una parola o uno sguardo messi al punto giusto. L'attrice protagonista (Sylvie Testud) è bravissima.
E poi la barzelletta su Maria, Gesù e lo Spirito Santo che progettano le vacanze! :)
Voto: 7/8

VIDEOCRACY
di Erik Gandini
(Giornate degli autori in collaborazione con la settimana internazionale della critica - SIC) - Svezia, 85'
L'ho visto alla proiezione straordinaria delle 23.30 perchè in sala Perla 2 alla prima non ci entravamo tutti. Un giornalista mentre facevo la coda ha cercato di dissuadermi perchè ha detto che era una cagata. "Tutte cose già viste e sentite" ha detto. Cose già viste e sentite per chi legge questo blog, forse, accede quindi ad internet e ha modo di informarsi da altri canali, come la rete. Perchè la reale necessità di questo film sta nella sua frase di chiusura: "L'80% della popolazione italiana riceve la sua informazione solo dalla TV". E chi possiede il 90% delle televisioni nazionali?
Finchè tutti non potranno accedere ad un'informazione libera e plurale ci sarà bisogno di ridire e risentire queste cose. Ancora e ancora.
Per questo si tratta di un film utile e da vedere. Poi si poteva fare di più dal punto di vista dell'approfondimento e dell'inchiesta.
Voto: 6,5

APAN (THE APE)
di Jesper Ganslandt
(Giornate degli autori) - Svezia, 81'
Film strano. Molto strano. Un po' mi ha ricordato i fratelli Dardenne. Non succede nulla ed è già successo tutto. Una storia vissuta dalla parte del colpevole, con il suo senso di colpa e la sua umanità compromessa. Senza dire a chi appartengono riporto solo alcune battute, come me le ricordo: "Ho sognato che tutti erano animali, tranne te." "E io chi ero?" "Tu eri tu."
Voto: 7+

Vips visti: Wong Kar-Wai, Pascal Vicedomini, Ghezzi, Viggo Mortensen, quello di Stracult, uno a cui tutti chiedevano l'autografo e io non ho riconosciuto (forse Tim Robbins?), Marcello Fois

66. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica


E' cominciata oggi la 66esima Mostra del Cinema di Venezia. Io ci sono per la Flabby Face (pag. 155 della guida Industry!). Oggi sono riuscito a vedere tre film perchè al quarto sono arrivato troppo tardi (forse gli orari potevano essere incastrati meglio, vedremo nei prossimi giorni).

METROPIA
di Tarik Saleh
(Settimana internazionale della critica – Fuori concorso) - Svezia, 86'
Clima alla Philip K. Dick. Un futuro possibile in cui tutta Europa è collegata da un unico sistema di metropolitane, la vita delle persone è grigia e soffocata. L'idea è buona, ma non mi hanno convinto affatto le animazioni, inerti e inespressive, senza traccia di un po' di tensione nemmeno nei momenti culminanti della storia. E poi la struttura fisica dei personaggi mette un po' di fastidio, co' 'sti testoni e gli occhi a pesce!
Voto: 5/6

L'AMORE E BASTA
di Stefano Consiglio
(Giornate degli autori) - Italia, 75'
Interviste a coppie omosessuali italiane, tedesche, francesi e spagnole. Bello che basta il titolo. Cos'altro serve? L'amore e basta!
Voto: 8

CENERENTOLA E IL SIGNOR BONAVENTURA
(1946)
di Sergio Tofano
(Questi fantasmi - Cinema italiano ritrovato) - Italia, 72'
Questo è stato un po' un colpo di fortuna, perchè appena arrivato, senza sapere perchè mi sono infilato in sala Volpi ed è cominciato il film: una vera rarità. Grazioso e pieno della leggerezza e della comicità ingenua e disarmante del signor Bonaventura, che ogni volta dopo averne combinate di tutti i colori riceve "un milione" e tutto torna a posto.
Voto: 7+

Vips visti: Tosca d'Aquino, una bionda che so di aver già visto ma non mi ricordo, Marzullo, Brachino, Tornatore, Lavia, Morricone (non mi sono molto impegnato! :-d )
Non sono riuscito a vedere "il kolossal Baarìa" e nemmeno penso ce la farò. Amen!

"Fare, o non fare. Non c'è provare."



Il cammino per diventare jedi è irto di prove ardue e difficili scelte, tutti lo sappiamo.
Non c'è provare. C'è fare o non fare.
Ed è questa l'unica differenza.
Mentre ci pensavo in questi giorni avevo preparato discorsoni e pensieri profondi.
Ma il messaggio è tutto qua.


May the Force be with you.

giovedì 13 agosto - "Filande come racconto" e "Paola in Friuli" di Elio Bartolini

Lègere: città/vite/identità/mutazioni
ore 20.45 – Scuola di Musica “Città di Codroipo”

Per chi c'era e per chi non c'era: ascolta qui l'audio della lettura

In questo secondo appuntamento di Lègere 2009 la protagonista è la città di Codroipo, ispiratrice dell'intero festival Incontrarti.

Nelle parole di Bartolini riscopriamo uno dei luoghi simbolo della città fino alla metà del secolo scorso: la Filanda, legata indissolubilmente alla vita delle bigatis che la fanno funzionare. Così vediamo l'inizio del '900 nel lavoro fra i banchi, gli sconvolgimenti dell'approssimarsi della guerra. I mutamenti dei luoghi sono i mutamenti della città e dei suoi abitanti.

Il breve racconto che ha chiuso la serata indaga da un'inusuale prospettiva il momento del boom economico, delle prime trasmissioni televisive, viste attraverso lo sguardo di un mondo che si affaccia alla modernità alla ricerca della propria identità.

giovedì 6 agosto - E. Piovene legge "Caffè San Marco" di Claudio Magris

Lègere: città/vite/identità/mutazioni
ore 20.45 – Scuola di Musica “Città di Codroipo”

Per chi c'era e per chi non c'era: ascolta qui l'audio della lettura

In questo primo incontro il protagonista sarà il Caffè San Marco, uno dei locali storici di Trieste, nel racconto tratto dalla raccolta Microcosmi, Premio Strega 1997. Fondato nel 1914, il caffè è celebre per essere sempre stato uno dei principali ritrovi degli intellettuali della città. Nel racconto di Magris diviene crocevia urbano e di provincia: si succedono individui, mutamenti nella percezione del tempo e della società, esperienze narrate, mondi lontani.

si ringrazia il prof. Luigi Bressan

Pierluigi Battista, nomen omen


Forse qualcuno di voi si sarà imbattuto, per sua disgrazia, in un rivoltante intervento di Pierluigi Battista dal titolo "Quel Pasolini da dimenticare". Ve ne consiglio la lettura perchè è un numero da manuale di distorsione delle idee e delle parole degli altri per i propri scopi.
Meglio quindi sentire le parole vere di Pasolini.




Questa la mail che gli ho scritto per manifestargli il mio disgusto:

"Gentilissimo dott. Battista,

leggo con orrore la Sua riflessione di oggi sulle pagine del Corriere della Sera: "Quel Pasolini da dimenticare".
Innanzitutto mi complimento per il Suo intervento "a caldo" (saranno passati quanti anni, appena 40?) e per il "cuor di leone" dimostrato nell'attaccare un Suo collega ormai passato a miglior vita e che quindi non Le può rispondere. Mi complimento poi per il sottile modo (mica tanto per chi Pasolini l'ha letto) di travisare ogni sua parola, facendogli dire quello che vuole Lei, riassumendo male non solo i concetti espressi dal poeta di Casarsa, ma addittura il tono dell'intervento che di snob non aveva proprio nulla.
Insomma, Le faccio notare che Lei del discorso di Pasolini non ha capito nulla (o finge di non aver capito nulla).

Non so come Lei si definisca, ma Pasolini nell'articolo da Lei citato si autodefiniva chiaramente "intellettuale". Non giudice, non investigatore. Un intellettuale.
E con le armi dell'intellettuale interpretava la realtà, scavando con la forza della ragione fra i fatti e le persone, mettendo in luce i collegamenti, per colmare quei vuoti colpevoli, quelle volontarie lacune generate dal Potere per fare i suoi porci comodi. Fatti sistematicamente nascosti, insabbiati con premeditata detereminatezza.
E se non puoi arrivare alle prove cosa fai? Cerchi i collegamenti, cerchi di supplire a quelle prove che il Potere stesso sottraeva, ha continuato e continua oggi a sottrarre alla comunità. Pasolini pungolava alla ricerca, nonostante tutte le difficoltà, nonostante i bastoni fra le ruote, senza mai arrendersi. Perchè alla fine la Verità vincerà su tutto.
Pasolini col suo intervento si esponeva in prima persona, per allusioni certo, ma che avrebbe poi sciolto in "Petrolio" (di cui Le consiglio la lettura).

Lei col Suo intervento non fa che spalleggiare la tattica del Potere. Non che mi aspettassi niente di diverso da Lei.
La prego di non rispondermi accampando La pretesa che ripeto come quegli "epigoni, pessimi allievi di un cattivo maestro".
Ci si può raccontare delle belle bugie e crederci. Si può fingere di non vedere. Si può continuare a campare come si fa da sempre in Italia, ognuno badando al proprio orticello, sognando di avere per sè prima o poi una fetta di quel Potere. Io e Lei però sappiamo come stanno le cose. La Verità vincerà su tutto.

Distinti saluti,
GT"

La grande opera!


Carissimi,
vi rubo solo un minuto; ho in mente un'idea (un'altra "grande opera":-) e per realizzarla ho bisogno del vostro aiuto!
Mi servono quanti più tubetti del dentifricio vuoti (di qualsiasi forma e materiale) vi sia possibile racimolare.
A tutti quelli che mi daranno una mano nella raccolta (direttamente con ondate di tubetti di dentifricio o procacciando altri fornitori) la mia eterna riconoscenza e una bella bevuta assieme.
Scrivetemi a santrevi[at]gmail[dot]com

Grazie a tutti!

ps. Non ho problemi di carie! Anche perchè i tubetti li voglio vuoti! :-)

L'ennemi


Buffo. Faccio cose e non so neanche perchè. Perchè ho cominciato a farne altre che le hanno generate e che ora vanno fatte, penso. Tutto senza ricevere un grazie. Solo pochi aiuti (ma preziosi e cari - i F.P. sono, appunto, pochi). Ho cominciato ad organizzare un festival di arti contemporanee perchè quand'ero più piccoletto mi sarebbe tanto piaciuto avere un festival di arti contemporanee al quale partecipare. Pensavo che i giovincelli di oggi fossero come me, chè mica è passato tanto tempo, eh.
E invece? Boh. Riscontri: zero. Tutti troppo occupati. Soddisfazioni personali: nessuna (ad essere sincero, tante in fondo al cuor, perchè a me piace fare questo genere di cose, organizzare gli eventi, pensare a cosa mi piacerebbe vedere nella mia città per stare meglio. E poi mi piace pensare che magari ci sarà uno che vedendo una serata di quelle che abbiamo progettato dirà: che bravi!).
Dico queste cose a te che so che capisci.
Buffo. Ho letto la tua mail e subito dopo sono andato in bagno (le due cose non sono collegate) e ho preso in mano "I Fiori del Male" che è la mia attuale lettura da concentrazione.
Così ho letto

Il Nemico

La mia giovinezza non fu che una tenebroso uragano,
attraversata qua e là da soli brillanti;
tuono e pioggia l'hanno talmente devastata
che non rimane altro nel mio giardino che qualche frutto rosso.

Ecco, ho toccato ormai l'autunno delle idee,
adopero il badile e il rastrello
per rassodare le terre inondate
in cui l'acqua ha aperto buchi come tombe.

E chissà se i fiori nuovi che vado sognando
troveranno nella terra lavata come un greto
il mistico alimento cui attingere forza?

- O dolore! O dolore! Il Tempo si mangia la vita
e l'oscuro Nemico che ci divora il cuore
cresce e si fortifica col sangue che perdiamo.

Secondo me le coincidenze non esistono. Ecco quello che dobbiamo fare, lavorare nel piccolo, zappare la terra per preparare i fiori che verranno.
In fondo anche dopo il declino dell'impero romano mica è finito tutto? Si è solo trasformato e poi... è arrivato il Medioevo (età ancora non rivalutata abbastanza) e l'Umanesimo e il Rinascimento! Insomma come dici tu ci saranno posti o persone che apprezzano i nostri sforzi e dove il lavoro viene riconosciuto!
Ti ho tediato con la mia attuale fissa per i fumetti, l'illustrazione e il disegno in generale? NO?! Lo farò!!

Photo Credit: Need you to be strong via Compfight cc 

Condividiamo piccole felicità


Gioite con me, miei prodi!
In questo periodo di crisi, tristezze e riflessioni incasinate uno spiraglio di felicità: sono fra i 20 segnalati del concorso "Parole Contate", organizzato da Spazio Tribù, con il racconto "Cuore matto" che non è una cosa tipo Moccia, eh!
Bensì gli ingredienti sono: un cuore malato, Sua Santità e il resto del mondo.

Un racconto pubblicato è sempre un racconto pubblicato.
Sono cresciuto almeno di 1 cm.
:-)

Andale, andale, aribba, arriba


Allora c'è questo cartone, no? No, non è questo perché in realtà non sono riuscito a trovarlo. Comunque anche quello è con Speedy Gonzales e Duffy Duck. E Duffy dichiara guerra a Speedy. E i due si costruiscono un fortino ciascuno per farsi la guerra a cannonate. E c'è Speedy che bussa alla porta del forte di Duffy, no? E quello gli apre, no? E Speedy gli fa: "Mi presteresti una palla di cannone?" E io ho pensato: "Quanto vorrei che gliela chiedesse per me." Ma quello niente, la prende e la usa per colpire il povero Duffy Duck sulla testa. Povero, poi... è tonto, se l'è cercata. Comunque, non è questo il punto. Sta di fatto che io ora quella palla di cannone saprei proprio come usarla. Anzi, vorrei andare da chi mi ha lanciato le ultime palle di cannone, bussare sul portone del loro forte (perché so che hanno un forte da qualche parte) e chiedergli una di queste benedette palle in prestito per schiantargliela in testa.
Il problema in realtà è che il tonto sono io. Perché sono sempre lo stesso: mi arrabbio se non vedo accadere quello che vorrei accadesse. Ma non funziona così. E siccome tutta l'altra gente è molto più sveglia di me sa come funziona il mondo e come vanno certe cose. Che tutti vogliono qualcosa ma nessuno vuole dare nulla. E chi dà fa una gran fatica anche per tutti gli altri che non danno. Prende e dà, tutto da . Non sa neanche lui da dove arrivi tutto. Come un buco nero dello spazio. E resta stupito. E non ha nulla in cambio a parte sapere che non si è arreso, neanche questa volta.
"Andale, andale, arriba, arriba!"
Speedy Gonzales

Mostrare le ferite

 

Il mio corpo è una gabbia che mi trattiene dal ballare con chi amo.
Ma la mia mente possiede la chiave:
Se desideri guarire devi mostrare la tua ferita” mi dice.
Io sto in piedi su un palcoscenico per un dramma vuoto
che applaudiranno comunque.
Io sto vivendo in un'età che chiama luce l'oscurità.
La mia lingua è morta e le ombre mi riempiono la testa.
“Se vivranno io sottrarrò il dolore da ognuna.”
Dovrei essere poeta pazzo e cercare l'impegno.
Ma io sto vivendo in un'età il cui nome non conosco.
La paura ci fa muovere mentre il nostro cuore batte lento.
Ricordati di prenderti il tuo tempo e dai significati ad ogni significato.
Il mio corpo è una gabbia.
Ogni posto è una galera, anche il più bello è una galera.
Ogni corpo è una porta che mi sta vicino.
Se non mi tocca non può farmi male.
Noi prendiamo quello che diamo.
Solo perché hai dimenticato, non vuole dire che sei stato perdonato.
Noi mettiamo ordine nei giorni dei desideri. Tremiamo come bambini.
Aspetta a guardare il fuoco, non tradire nessun sintomo ma scuotiti.
Teniamoci le mani.
Io sto vivendo in un'età che brancola nella notte.
Quando arrivo alla porta non c'è nessuno.
Io sto vivendo in un'età in cui comprendo che sto ballando con chi amo, la mia mente ha la chiave.
Mi sei ancora vicina e la mia mente contiene la chiave.

Jorge Luis Borges
Biografia fantastica

La biblioteca è enorme, la più grande che si possa immaginare. Milioni di volumi, piccoli e grandi, riempiono i lati dei lunghi corridoi di cui si compone, ordinati in scaffali che vanno da terra fino a dove il mio sguardo non è in grado di arrivare. Un labirinto, direbbe qualcuno. Non riesco a ricordare il momento esatto da cui ho cominciato ad aggirarmi fra questi corridoi. Mi fermo per sfilare un libro a caso (ma sento che potrei prenderne qualsiasi altro e sarebbe la stessa identica cosa). Scivolo con le dita prima sulla costa del libro e poi sul taglio delle pagine. Apro in un punto qualsiasi e scorro un paio di capoversi. Sulla pagina si susseguono sequenze di caratteri di lunghezza variabile ma tutte completamente prive di senso. Sfoglio alcune pagine, e dopo averne girate cinque o sei incontro una combinazione di senso compiuto: “...storia di un poeta cieco, un novello Omero. Alcuni dicono che sin da piccolo manifestò i sintomi di quella cecità che nella sua famiglia era ereditaria da ben sei generazioni, mentre altri sostengono che sarebbe la conseguenza di un fatale incidente; comunque sia, ecco la storia, con le inevitabili varianti dovute al tempo e alla buona o cattiva letteratura. Ma ugualmente la raccontiamo così, perchè come avrebbe detto lui «l'oblio e la memoria sono inventivi». Sarebbe parso a prima vista un avvocato, o un geniale scienziato pazzo, eppure...” Qui le parole di senso compiuto si interrompono e le pagine proseguono infilando lunghissime stringhe di caratteri a casaccio. Ripongo il libro e riprendo il mio cammino, voltando sempre a sinistra, regola aurea per trovare il centro di un labirinto. La quantità di libri ammassati in questo luogo è impressionante. Il solo conteggiarli fa vacillare. Leggo a caso un paio di titoli dalle coste dei libri su questo scaffale: Storia dell'eternità, bello, ma forse un po' troppo lungo. Encyclopaedia Britannica, impegnativo. E' un altro libro, sporgente rispetto ai suoi compagni ad attirare la mia attenzione. Sporge all'altezza delle mie ginocchia, mi metto seduto per dargli un'occhiata. Curiosamente (ma di cosa mi devo stupire ancora in questo luogo?) a questo volumetto mancano le prime pagine: “...come un sacerdote di una religione oscura, era un bibliotecario sprofondato nelle tenebre dal fato. Viveva in sé forse, le agitazioni nel suo Paese al quale non si sottrasse mai, rivendicando le sue convinzioni conservatrici ma non retrograde o immobilizzanti. Egli stesso in privato suggeriva d'essere, in fondo, un vecchio anarchico. Costretto ad abdicare dal suo regno di carta e sapere, mai vide riconosciuto il suo genio dai suoi pari (ma sempre dai suoi lettori). Non gli perdonarono le idee tradizionali e l'atteggiamento cosmopolita, refrattario al folklore (ma non alla madrepatria) ed alle forzature moderniste. In particolare non gli perdonarono una cena al tavolo di un tiranno assassino. Mente un altro tiranno gli incarcerò madre e sorella. Cedette il suo posto...” Le pagine proseguono d'un biancore immacolato. Nessuna parola. Niente di niente. Una biblioteca con libri che sembrano non raccontare nulla. Proseguo ancora nei corridoi sprofondati nella semioscurità. Ad una svolta mi colpisce un libro, l'unico, aperto su una mensola nella quale sembrano mancarne parecchi. Il libro è aperto a questo passo: “...Si racconta che questo geniale architetto della fantasia abbia intessuto la sua opera per intero di miti e leggende, legandoli uno ad uno con fili sottilissimi di parole. Partito dalla sua terra magica si dice abbia saputo attraversare il mondo reale per costruire il suo mondo fatto di sublimi menzogne e perfette opere contraffatte.
Nascose la sua storia dentro altre centinaia di storie, amalgamandole così bene da non lasciar più distinguere la verità di una da quella di un'altra, nascondendo la sua vita in un gioco fantastico. L'apprendistato alla vita l'ha condotto ad essere scrittore a sette anni, a nove traduttore, a quindici viaggiatore. Dalla sua terra nativa, terra del sogno, la famiglia lo portò in terre reali e lontane e qui si nutrì delle fantasticherie degli scrittori di quei popoli. Dopo la lontananza dalla sua terra natale vi rientrò animato dal fuoco. Scrisse, scrisse, scrisse. Passo a passo si addentrò nel suo personale labirinto di richiami interni, rivisitazioni, giochi di echi e di specchi. I luoghi della sua toponomia fantastica alterarono le forme convenzionali del tempo e dello spazio per creare mondi di simboli, costruiti a partire da riflessi, inversioni, parallelismi. Forme di artifici o potenti metafore dallo sfondo metafisico. Usa la sua orribile oscura malattia in senso creativo. Trame di vita che utilizzano la storia come menzogna, come falso, plagio e parodia universale. Questo è quello che i nostri padri e i padri dei loro padri prima ancora ci hanno raccontato. Alla fine di questa strana vita vissuta fra doppi, realtà parallele, sogno, libri misteriosi e magici e slittamenti temporali quello che noi conserviamo non è poi molto. Qualche frammento di testo. Ma che più di tutto ci illumina: «Sono cieco e ignorante, ma intuisco che sono molte le strade». Sappiamo che anche lui, sogno dopo sogno, si addormentò...” Così finiva la pagina. Non mi sembrava di averci capito molto. Girai la pagina e dai fogli scivolò un biglietto. Lo raccolsi da terra e lo lessi. Era una specie di appunto: “Finito di costruire pezzo a pezzo la sua Opera il Demiurgo la contemplò soddisfatto. Storia e Sapere si congiungevano alla fantasia creatrice per produrre l'improbabile trattato di una realtà finta più reale di quella vera.” Capii dov'ero finito.

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Questo racconto è comparso ad Aprile sul n. 16 di Cluster (Rivista indipendente a diffusione gratuita) che trovate in giro per il Friuli Venezia Giulia e penso anche grazie a qualche sconfinamento in Veneto.

Fasten seat belts


Signore e signori buonasera! Vi prego di credere ad ognuno dei fatti, cose e persone che vi verranno presentati, benché parto esclusivo della mia immaginazione. Vi prego di rimanere seduti, mantenere lo schienale eretto e la cintura allacciata. Vi ricordiamo che è vietato fumare ed utilizzare il cellulare. Peraltro nessuno vi vuole chiamare. Quindi tranquilli.
Me lo diceva Sarah non più tardi di ieri sera, seduti alticci ad un tavolo in un pub di Leicester, che la realtà è ben più varia della fantasia e che soggetti inventati impallidiscono di fronte alle vicende che accadono ogni giorno. Segnava sul taccuino quello che viveva in quel momento. Io di solito uso il cellulare. Almeno due occasioni negli ultimi giorni. L'illustrazione sulla pagina di maggio del calendario appeso nella cucina di Tim è la stessa del piccolo puzzle che mi hai regalato per celebrare il nostro primo addio. Tre gatti d'orati allegri e colorati. Poi, secondo. Esco dal teatro a Leicester e leggo una scritta a caratteri cubitali su un cassone da lavori in corso del palazzo di fronte. E' il tuo soprannome di quindicenne.
Come da fili stesi per asciugare tutti i miei pensierini le cose sono unite.
Quindi non posso non voglio credere che le cose accadano secondo la Sperimentata Teoria del Casaccio. (Ad esempio ho lasciato quella maglia a righe – di per sé bella – ma l'ho lasciata a te che leggi là nascosta e non la rivorrò mai fra le mie cose così da riuscire a liquidare due ricordi in un colpo solo = bella mossa, eh?!)
Plinplon. Ricordiamo che portare infanti in aereo equivale a torturarli. Non sanno compensare gli sbalzi di pressione. E' quindi normalissimo che piangano disperatamente per l'intera durata del volo! NON PROGRAMMATE VIAGGI LUNGHI CON BIMBI PICCOLI. Risparmiate loro e noi, vostri compagni di viaggio. Entrambi ve ne saremo grati in eterno. Plinplon.
Alcune delle vicende dell'ultimo periodo mi portano a riconsiderare la mia posizione nei confronti dell'Amore. Perchè ha una logica tutta sua. Una logica non-logica, obviously. Che immancabilmente mi fotte. E nonostante io lo sappia (e me lo ripeta costantemente) ci casco sempre. Non riesco a non abbandonarmi a tutto ciò e restare male se non succede quello che vorrei.
Ma cominciamo dal principio.

Strani stati



Che giornate pazzesche in cui non capisco nulla. Non riesco a ritrovare il cric della luce nel buio perchè non ricordo in che camera sto dormendo. E ancora devo partire!
Ah, comunque sono pronto per il ballo!
E qualcuno mi sa spiegare quale legge delle fisica sottende al fatto che meno tempo ho e più produco? E' la necessità che aguzza l'ingegno? E se sì, che temperino usa?
Sta di fatto che è sempre alla sera, quando dovrei andare a dormire che mi assale la voglia di fare e mi vengono più facilmente le cose e meglio (questo post sarà l'eccezione che conferma la regola...)
Ora son qui che ogni giorno scribacchio due o tre sketch per questo libriccino che ho in mente. Se va bene alla sera se n'è salvato uno perchè nel frattempo gli altri mi hanno schifato. Ieri nemmeno uno.
E tutto il giorno sto li a cincischiare, magari studio anche, mica no, ma potrei fare di più. Poi arriva la sera e vorrei recuperare il tempo della giornata che sento di aver perso. Ecco una cosa che sarà bene imparare velocemente: il tempo perso non ritorna (che bravo ultraottantenne che sono!)
Ah, una cosa: ma qualcuno legge i sottotitoli del blog o mi sforzo per nulla? Davide mi ha fatto venire questo dubbio...
Ah, comunque a me Luttazzi mi fa tanto ridere! :o)

Scrivere di altre cose

Uno vorrebbe anche scrivere di altro ogni tanto, ma poi leggi certe enormità che uno non può esimersi dal segnalarle.

D: I partigiani meritano di essere onorati?
Ministro della Difesa, Ignazio La Russa (Pdl): Certo che lo meritano, io li rispetto. Era gente che sbagliava, ma in buona fede. Com'erano in buona fede quelli che per senso dell'onore per non venir meno alla parola data, scelsero di militare nella Repubblica Sociale.
Qui tutto l'articolo.

8-/ Eeeehhh?? Consiglierei un ripassino di Storia.
NON VOTATE QUESTA GENTE!!
Uno che dice questo non dovrebbe poter fare il Ministro dello Stato, liberato dal nazifascismo di cui rivendica l'appartenenza.

Incontrarti 2009



Primi passi... se vi piace, diffondete!!! :)

Senza tracciare confini fra i generi e le arti contemporanee, Incontrarti nasce per favorire la ricerca di un modo nuovo di vivere il contesto urbano e di parlare della (e nella) città contemporanea.
La città come crocevia, come luogo di passaggio di persone, storie e idee.
Leggi il regolamento su www.flabbyface.it

Prevenire è meglio

[volevo trovare quella bella pubblicità che diceva "prevenire è meglio che curare", ma su youtube non c'è...]

Come era prevedibile la situazione non solo non è migliorata, ma non si è nemmeno mantenuta sotto controllo: i detenuti delle carceri italiane sono 18mila in più dei posti regolamentari (il 7 giugno si sorpasserà la soglia di tollerabilità); a marzo 2009 sono già 347 in più di quanti erano quando fu varato l'indulto. Un dramma che naturalmente non attira l'attenzione dei media (ora giustamente concentrati sul tremendo terremoto dell'Abruzzo).
Che l'indulto sia stata solo uno stratagemma per favorire i soliti "amici" si sapeva. Era chiaro e nessun politico che avrebbe potuto far qualcosa per evitare lo scempio, l'ha fatto.
Ora però bisogna scegliere seriamente una strada per risolvere il problema, mantenendo punto inamovibile la sicurezza dei cittadini.
Soluzione del guardasigilli Alfano: costruire più carceri! (Uno resta senza parole...)
Così è volato negli States per imparare dagli esperti della "tolleranza zero". Peccato che gli abbiano dovuto spiegare che in America le carceri le chiudono, tramonatate anche le sperimentazioni poco convincenti fra partecipazione pubblica e privata. Si sono ormai resi conto che la soluzione non può venire dalla carcerizzazione forzata, che inasprisce il problema, ma attraverso forme alternative, che mirino da subito a "garantire un percorso di riabilitazione del detenuto in grado di fornire una più incisiva forma di inclusione nel tessuto sociale" (queste ultime parole provengono dal rapporto della Commissione Tecnica della Finanza Pubblica che evidentemente Alfano ha ignorato). Peraltro le misure alternative e i programmi di reinserimento potrebbero far risparmiare notevolemente: punto fondamentale è che ne guadagnerebbe la sicurezza sociale.
Ma probabilmente la situazione fa più comodo così com'è.
Come trainare altrimenti il mercato dell'edilizia? La parola d'ordine è ora e sempre CEMENTARE!

Segnalo questa bellissima realtà, che magari non tutti conoscono: la "Compagnia della Fortezza"

Primo: non compromettersi


Beppegrillo su exit. Come al solito il casino generato è così grande che va tutto a vantaggio dei politucoli presenti in studio che hanno modo di smentire e irridere tutte le verità che Grillo dice da anni. L'errore è da parte di Grillo quello di essere eccessivo e travalicare tutto e tutti. Dice cose giuste, ma la casalinga che lo vede da casa non capisce, non può capirlo. Lo vede solo come un esagitato. Poi arriva d'Urso, sposta l'attenzione sulle frasi ad effetto e il messaggio si perde nel nulla. Anzi nella mente dello spettatore televisivo il messaggio si distorce.
L'unica via è non compromettersi con la TV che da anni ormai spaccia la propaganda come informazione. Grillo non ci sarebbe proprio dovuto andare su La7. Resistere finchè non se ne accorgeranno tutti che così non si può andare avanti. Perchè in un modo o nell'altro questa classe politica verrà spazzata via, è solo questione di tempo.
Perchè le loro idee ottocentesche e sterili hanno già perso. Le idee che Grillo promuove sono il futuro, che piaccia o meno.

Imboscata intellettuale


La classica, estenuante attesa domenicale di non si sa che cosa. Forse che la settimana di nuovo ricominci. Forse che la serata porti una novità rispetto al solito (poi è sempre la settimana a ricominciare. Per questo non vorrei mai andare a dormire la domenica sera. Ma intanto uno aspetta).
Non prendo il treno per Udine da almeno quattro anni.
E' inverno e alle 18.39 è già buio pesto. Per fortuna. Così non posso vedere nulla di quello che sarà sicuramente cambiato nel paesaggio là fuori. In tutto questo buio non posso vedere ciò che è fuori, ciò che è fuori non può vedere me. Non può vedere quanto sono cambiato. Quanto sono diventato più cattivo, più falso di quanto non sia mai stato. Tutto deve cambiare.
E poi la domenica sera sembra che tutti facciano più cose di me e meglio di me. Una specie di imboscata intellettuale. Tutti vedono le cose più chiaramente di me, che cerco di risolvere i problemi ad alta voce. Arriva la fine della settimana e mi sento sfiduciato, perchè mi rendo conto di non aver fatto nulla, o poco. E quel poco che ho fatto è inutile o peggio superfluo. Solo dispendio di energia senza scopo che non migliora me e nemmeno gli altri. Insomma: oggi è domenica sera.
Soffro per la troppa chiarezza. Non riesco a capire se la vita genera o elimina gli spazi bianchi. E ho bisogno di essere più concreto nelle relazioni: perchè vivo tutto in maniera così maledettamente idealistica?
Frasi che non si fanno scrivere. Parole che vorrei scrivere e non escono. Eppure sono qua, le sento sbatacchiarmi dentro il cervello.
Mi guardo riflesso nelle cose e vedo tutti i miei difetti ingigantiti.

Photo Credit: Silvana (away) via Compfight cc

Non torneremo più in Italia

UN DIBATTITO SULLE ARTI? “Il grande freddo” di Alberto Grifi. Legato al dada. L'arte è la vita vera, la vita vera è l'arte. L'arte oggi è: pago una cosa per vederla e me ne torno a casa mia. Ma l'arte deve essere evasione. Cosa dicono gli artisti? E cosa capisce la gente? La gente concepisce l'arte attraverso una visione ferma all'Ottocento, all'oggetto artistico tangibile. Oggi il mercato costringe l'arte a muoversi sull'idea, a vendere le idee, non più il tangibile.

Non dovrebbe esistere arte per arte, ma arte che agisce, che cambia la realtà, che provoca qualcosa. Due voci. La gente conosce le immagini ma ne ignora il significato profondo. La gente comune ha modo di conoscere solo l'arte deformata che gli viene somministrata dai media. Siamo nel mercato. E' come l'aria. La vedi? No. Ma la respiri comunque e non puoi farci nulla. Quindi? Agire sul linguaggio per scardinare il quotidiano. Cosa fare per coinvolgere la gente? Per scuotere gli animi? Una lettera agli italiani! Lavorare sul linguaggio nella testa delle persone. Siamo nel mercato. MERCATO = ARIA Perchè non corteggiare un tronista? O andare ad Amici? O entrare al Grande Fratello? E da dentro – attraverso il loro stesso linguaggio – agire sui media. Farli propri per i propri fini. Parlare come loro, facendo credere di dire quello che si dice, in realtà dire tutt'altro.

L'altra voce. Ma affidarsi a loro, infilarsi nel mercato è venirne tritati. Essere visti come attraverso una lente deformante. Il proprio messaggio snaturato e perso. Non si farà mai capire alla gente che la nostra protesta è giusta passando dai media.

Invece? Fermare le vecchiette e spiegare come stanno le cose. L'arte dei saperi. Il rapporto non può più essere mediato. Deve essere diretto, tangibile e reale. Concreto. Partire dal basso, con poco. E lottare. Senza scoraggiarsi mai. O non torneremo più in Italia. Donare i mezzi per apprezzare l'arte vera. Onorare chi la propone.

Informare e informarsi. Perchè conoscere è la nostra unica salvezza.

MyRemixedTurandot

O testa mozza, o esangue squallida,
O taciturna amante smunta dei morti,
L'uomo! Il Dio! Io! I popoli! I sovrani!
Principessa, pietà di lui! Divina bellezza!
Non esiste che il niente nel quale ti annulli!
Ch'io ti veda e ch'io ti maledica,
Crudele, ch'io ti maledica!
Non esiste che il Tao!

Quel che è giusto è giusto!

Grazie a Martina che mi riporta sulla retta via!
Faccio ammenda e propagando! :)

Davvero una gran cosa!

Almeno il mio sfogo è stata l'occasione per risentire un po' di bella musica (tranne "Non è per sempre" e l'ultimo album è moscio, lo ripeto >:)

...Certo che... Potevano anche dirlo prima invece di farsi tirar dietro di tutto!!!

Logiche


Visualizzazione ingrandita della mappa
Non torneremo più in Italia.
L'italia E' un paese per vecchi.
L'italia E' un paese per vecchi. E giovani che non si fanno scrupolo ad essere manovrati o forse si credono furbi.
L'Italia è un paese dove se non sei raccomandato da nessuno non ottieni nulla.
Io voglio non dover accettare questa vostra logica.
L'italia è un paese dove il potere è fermo, spartito fra alcuni gruppi che se lo tengono ben stretto, ben attenti a non pestarsi i piedi fra di loro senza fare altri interessi che i propri.
L'Italia è un paese in cui ci sono io che oggi sono scoraggiato e allora scrivo così.
Lotto per non dover chiedere aiuto a qualcuno per ottenere ciò che mi spetta di diritto.
Lotto per non dover far valere l'intervento di nessuno per poter continuare a credere nei miei sogni.

Non contiamo gli attimi


I miei occhi parlano ai tuoi
come lanciarsi nel vuoto
come dici tu abbiamo rischiato
e ci siamo salvati abbracciandoci
stretti a metà del volo

A volte succede che ci si esprime male e non si è capiti. O peggio, si dicono cose sbagliate. Uno se ne accorge quando è tardi. Ma prova a correggersi lo stesso.