Presentazione di "Mistero contadino"


Ieri, a Casarsa, presso il Centro Studi Pier Paolo Pasolini c'è stata la presentazione di Mistero contadino. Tracce pasoliniane nelle ricerche di don Gilberto Pressacco che da ora è acquistabile anche qui.

Erano presenti e hanno parlato Flavio Pressacco, Angela Felice e Remo Cacitti.

Grazie a chi c'era e buona lettura!

Il nostro essere comunità



Il mistero contadino è quello che l'uomo ha intuito nascosto nei semi, nella lezione sulla ciclicità dell'esistenza, dei cicli naturali di morte-vita, e che attraverso l'esempio di Cristo è divenuto l'offerta oblativa universale e la porta di salvezza al di là del tempo e della storia (come ci ricordano il segno di Giona, il racconto del pavimento musivo della Basilica di Aquielia e la fede della Chiesa aquileiese).

Che la vita abbia un termine, che sia composta da cicli di rinnovamento (con l'inizio del nuovo che richiede l'annichilimento del vecchio) è oggi una verità rimossa. Il mercato vuole l'eterno presente. Il ciclo della vita, il ciclo delle stagioni scompaiono a favore di un appiattito “tempo eternamente presente”, scandito tutt'al più dalla “stagione dei saldi” o dalla comparsa dei nuovi modelli di tecnologia, di abbigliamento o dall'ultima hit musicale. Nemmeno le feste, sono più feste. Il tempo è tutto uguale.
Eppure, nonostante tutti gli sforzi per rimandare, negare una fine inevitabile, essa non scompare. E così l'uomo non sa più in che direzione incamminarsi. Se tutto è indifferenziato, tutto è grigio.
La sfida, per me, è appassionante. Come mostrare che esiste qualcosa di meglio al di fuori di questo vuoto “presente indifferenziato”?

Credo, attraverso il nostro essere comunità. Nonostante tutte le complicazioni che questo comporta. Scoprire che le singole esperienze personali ripercorrono l'esperienza umana nella sua interezza, ad esempio, credo sia molto confortante per ogni essere umano. Sulla base di queste esperienze, sulla base di ciò che ci unifica come umanità dovremmo lavorare, per essere comunità, benché non sia cosa facile. O siamo comunità o tutti i nostri sforzi sono vani.

Semplice, umile, vero, coerente, sacro sono tutti aggettivi che oggi ci appaiono corrotti, non solo perché riportano alla memoria sempre qualcosa che ha a che fare col passato (e oggi molto di ciò che è passato viene letto con una valenza “negativa”), ma perché tutto il linguaggio è ormai corrotto dal suo uso nel markentig. Si dà un prezzo ad ogni cosa solo in funzione del profitto economico che se ne può ricavare, anche al linguaggio e ai suoi significati. Ricordarci (o spiegare) che il significato primo di quelle parole è quello più legato alla terra, è quello che può fare più bene al genere umano, ed è oggi una sfida. Ma è l'unica via per garantirci ancora il futuro migliore.

Pasolini e Pressacco


Sul Messaggero Veneto di oggi il prof. Remo Cacitti (Università degli Studi di Milano) presenta "Mistero contadino. Tracce pasoliniane nelle ricerche di don Gilberto Pressacco", inserito nel Progetto Maqôr 2012, ed edito da Forum in collaborazione con l’Associazione don Gilberto Pressacco in uscita il 22 febbraio.

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