"Fare, o non fare. Non c'è provare."



Il cammino per diventare jedi è irto di prove ardue e difficili scelte, tutti lo sappiamo.
Non c'è provare. C'è fare o non fare.
Ed è questa l'unica differenza.
Mentre ci pensavo in questi giorni avevo preparato discorsoni e pensieri profondi.
Ma il messaggio è tutto qua.


May the Force be with you.

giovedì 13 agosto - "Filande come racconto" e "Paola in Friuli" di Elio Bartolini

Lègere: città/vite/identità/mutazioni
ore 20.45 – Scuola di Musica “Città di Codroipo”

Per chi c'era e per chi non c'era: ascolta qui l'audio della lettura

In questo secondo appuntamento di Lègere 2009 la protagonista è la città di Codroipo, ispiratrice dell'intero festival Incontrarti.

Nelle parole di Bartolini riscopriamo uno dei luoghi simbolo della città fino alla metà del secolo scorso: la Filanda, legata indissolubilmente alla vita delle bigatis che la fanno funzionare. Così vediamo l'inizio del '900 nel lavoro fra i banchi, gli sconvolgimenti dell'approssimarsi della guerra. I mutamenti dei luoghi sono i mutamenti della città e dei suoi abitanti.

Il breve racconto che ha chiuso la serata indaga da un'inusuale prospettiva il momento del boom economico, delle prime trasmissioni televisive, viste attraverso lo sguardo di un mondo che si affaccia alla modernità alla ricerca della propria identità.

giovedì 6 agosto - E. Piovene legge "Caffè San Marco" di Claudio Magris

Lègere: città/vite/identità/mutazioni
ore 20.45 – Scuola di Musica “Città di Codroipo”

Per chi c'era e per chi non c'era: ascolta qui l'audio della lettura

In questo primo incontro il protagonista sarà il Caffè San Marco, uno dei locali storici di Trieste, nel racconto tratto dalla raccolta Microcosmi, Premio Strega 1997. Fondato nel 1914, il caffè è celebre per essere sempre stato uno dei principali ritrovi degli intellettuali della città. Nel racconto di Magris diviene crocevia urbano e di provincia: si succedono individui, mutamenti nella percezione del tempo e della società, esperienze narrate, mondi lontani.

si ringrazia il prof. Luigi Bressan