Regalo d'addio


1. Scrisse

Ogni parola che non ti posso dire
torna a rodermi il cuore
Ogni gesto che non posso fare
mi fa bruciare i muscoli

Ti prenderei per mano
e rimarrei a guardarti.
Ricordando la nostra terra
saliremmo sulla tua collina.


2. Fuori tempo massimo

Il condizionale si adattava particolarmente bene a quella situazione. Non gli venne in mente altro da pensare oltre al fatto che avrebbe voluto scrivere anche quel momento, ma ormai era fuori tempo massimo.
Cioè: era tutto perfetto all'apparenza, ma gli occhi di lei guardavano da un'altra parte, più lontano e oltre di lui. Nel futuro. Aveva semplicemente sbagliato ad interpretare (a tradurre, avrebbe potuto dire se fosse stato un professore di latino e greco del liceo).
Per motivare tutto ciò si era concentrato e aveva elaborato delle spiegazioni. Era andato decisamente troppo in alto con la fantasia, si era fatto trasportare e, ora se ne rendeva conto, aveva finito per fare una lunga passeggiata svolazzante. Nel bosco, fra i fiorellini. Da solo.
È così che la piccola raccolta di poesie con la copertina rossa si era trasformata in un bel regalo d'addio. Non un regalo definitivo, questo era chiaro, avrebbero pur sempre continuato a vedersi. Erano quel tempo passato e il condizionale a ricevere il regalo.


3. Il porto sicuro

Era alla fine del viaggio. La fine di quel viaggio.
Ma non era quello il porto sicuro; se ne accorse dal profilo delle montagne, che cingevano la città tutt'attorno e sembravano così incombenti nonostante il cielo d'un bianco splendido.
L'universo era caduto in polvere, poi un bacio l'aveva ricreato per un breve istante, ma anche esso era stufo di lottare e non intravedere nemmeno la più piccola scintilla di luce scaturire da tutti i suoi sforzi. Così aveva ripreso la strada del viaggio, senza aspettarsi più nulla, se non il viaggio stesso. In tasca conservava l'ultima poesia che non aveva mai scritto, non per volontà, ma per dimenticanza istituita dalla Provvidenza, come ricordo di qualcosa che non si è mai dimenticato.
Passo dopo passo era sempre più convinto di dover continuare a provare, offrire, cercare, sprecare e regalare tutto.

Le parole che non ci diciamo

Le parole che non ci diciamo
riempiono l'aria e svuotano
le nostre bocche, aride di desiderio,
del ricordo di un solo bacio,
di una sola parola, un solo sguardo
per tutto un amore.

Le parole che non ci diciamo
sono un incantesimo che
mi costringe a dormire in un sogno,
fra il profumo di frutta sconosciuta
e i fili di fumo delle tue sigarette.

Le parole che non ci diciamo:
dovrei lasciarti perdere,
è tutto inutile, non si potrà,
sono quelle che vorrei sentire
e sono quelle che non dirò mai.

Le parole che non ci diciamo
riempiono le conchiglie
come il nitrito degli unicorni,
e sono già così tante che
mi sembra un delitto sprecarne altre.