Rivoluzioni e Rinascimenti

Non so come sto.

Sento succedere cose incredibili
Rivoluzioni e Rinascimenti
altre meraviglie che non so spiegare.

E poi: luce luce LUCE!
tutto attorno è luce,
risplendo nella luce.

Mi perdo e mi ritrovo.

So dirti dove sono
ma non seguo nessun sentiero.

A volte anch'io rifletto

La gente non va a teatro. E' vero. Ma il teatro in sé conserva ancora intatto il suo potere. La sfida non è quindi far funzionare il teatro; il teatro non ha bisogno di me, semmai è vero il contrario.
La sfida ora è portare il teatro alla gente o la gente a teatro (mostrargli che il teatro è meglio della tv, perchè incarna valori più veri e sani quelli che salveranno il mondo, anche quando sarà troppo tardi).
Mi son chiesto: di cosa vorrei parlare alla gente? E mi son risposto: dell'essenza delle cose. Cos'è per me l'essenza delle cose? Per me è il Mutamento. E' quando galleggi a morto con le orecchie sott'acqua che si sente tutto ovattato; come essere nel mondo e fuori da esso. Notazione interessante.
Agisco per cercare di farmi capire ma non posso selezionare gli argomenti pensando che la gente non mi capisca. Devo cercare di renderli comprensibili, quella è la sfida non si può pensare in partenza che la gente non capisca; bisogna avere fiducia nel pubblico. Altrimenti se pensi che nessuno ti capisca perchè parli? Anche partire da un messaggio complicato non toglie il fatto che devo provarci.

A te non piacerebbe portare il teatro dove non c'è? Tipo nei paesi in via di sviluppo? Per poter insegnare attraverso quello?
Sarebbe davvero bello... ma devo prima imparare io, altrimenti cosa insegno?

Presentazione della ristampa "Illustrazione del Distretto ora Mandamento di Codroipo" di G.B. Fabris

Presentazione del volume
"Illustrazione del Distretto ora Mandamento di Codroipo"
di G.B. Fabris
Profilo della personalità di G.B. Fabris a cura del dott. Enrico Folisi (Università di Udine)

Seguiranno letture di Giacomo Trevisan di alcuni brani tratti dal libro
al pianoforte improvvisazioni del maestro Giorgio Cozzutti

Sala convegni
Biblioteca "G. Pressacco" di Codroipo (Udine)
Venerdì 27 aprile 2007
Ore 20.30

Lettera con Bandini


Ah, vorresti farci credere che non sei innamorato della ragazza più bella che tu abbia mai conosciuto? Non ti crederemo mai. E sai anche tu che le tue parole sembrano false quando le dici. Puoi anche raccontarti questo genere di balle se ti fanno sentire meglio, ma non vorrai mica che ti diamo ragione?!
Eccolo qua lo scrittore che non ha mai pubblicato un tubo di niente! Ti dai quel tono da intellettuale che ti riesce malissimo e cerchi di sembrare interessante? Sei finito te lo dico perché ti voglio bene, non per altro. Cerca di ricomporti e avere almeno la parvenza di un uomo. Non quell’assurda aria da femminuccia tanto sensibile e attenta ai problemi di tutti. Le donne fuggono davanti ai tipi come te! Vogliono esser trattate da donne, con modi degni di loro a quanto pare! Dai loro ciò che vogliono! Nessuna donna cerca in te un amico. Vogliono un amante. Cazzo! Dagli ciò che vogliono.
Devi convincerti che hai tutto ciò che ti serve. Lo devi solo tirar fuori.
Hai provato nei tuoi primi ventun anni ad essere un certo tipo di ragazzo così buonino. Ora è tempo di cambiare altrimenti qua non si va da nessuna parte. Il romanticismo a dopo. Fatti desiderare cazzo! Smettila di essere uno scendiletto e fatti rispettare. Devono implorarti perché tu gli rivolga lo sguardo e ne hai tutte le possibilità anche se non sarai l’uomo più bello del mondo. Puoi cambiare la vita di ognuna di loro solo sfiorandole.
Che cosa ha ottenuto Bandini? Niente! E questo non ti serve come esempio chiaro per tutta la vita e anche oltre? Si. E fallo valere allora!
Potresti stare fermo ai bordi della vita per altri anni se non cerchi di darti una smossa!
Quello che ti sto scrivendo ora lo devi mettere in atto subito, oggi. Appena uscito dalla porta di casa devi farle vibrare tutte come le corde del violoncello che hai suonato per dieci fottuti anni senza venirne a capo.
Sono tue, tutte tue e non lo vuoi capire.
Avanti vecchio, finisci la lettera e vai a farti un giro. Guardale negli occhi, scegli una a cui concedere la tua presenza e godi. Godi, godi, godi!
Godi dei loro occhi e delle loro mani. Dei visi e delle loro gambe. Di quei seni che ti fanno impazzire. Dei sorrisi e delle volte che le fai arrabbiare. Perché sono tutte tue e non lo vuoi capire.
Bandini ti seguirà su tutte le strade che vorrai percorrere, perché anche tu sei Bandini. Amico degli uomini e degli animali allo stesso identico modo. Ma non amico delle donne, perché non è questo che cercano. Vogliono un uomo. E non vorresti essere quell’uomo? Non mentire. Anche perché lo fai a te stesso e non ti serve a niente.
Avrai già perso centinai di occasioni. Occhi languidi che ti cercavano perché interessavi e tu hai ignorato. Hai paura? Si, tu hai paura di quegli occhi. Vorresti conoscerli ma ti manca il coraggio! Codardo! Preferisci piangere su tutte le occasioni che hai perso piuttosto che prendere coraggio una volta. Devi combatterti. Sei il tuo nemico più pericoloso in questa guerra. E non tirar fuori la solita scusa che ti ho già sentito sparare perché tu sei anche quel tipo. Perché sei anche un po’ meglio di Bandini. Non vuoi davvero passar la vita sbavando dietro a chi non ti capisce. Perché non è il tuo tipo. E tu non sei il suo.
Non hai fegato ma hai tutto il resto ti dico!
Allora muoviti! Se ne vedi una non darle il tempo di salvarsi, sei tu il suo uomo. L’uomo di tutte, nessuna esclusa. Che fascino! Ecco che arriva il vostro nuovo dio. Non sarà bello ma è la folgore che illumina le vostre vite buie. Il tuono e il lampo e tutto il resto. Non sapete a che cosa andate incontro perché fino ad oggi non l’avevate mai conosciuto. Era da sempre rimasto nascosto dentro il mio stomaco e dentro il mio cuore questo dio. Ma ora mi ha conquistato ed è al mio fianco. Sono sceso a vendicarti Bandini. A fare giustizia di tutte le messicane, di tutte le principesse Maya di questa terra. Conosceranno ciò che vuol dire soffrire per amore come io e te, Bandini, abbiamo fatto fin’ora.
Il tempo del riscatto. Una primavera che non finisce mai perché sono io. Tempo d’esser uomo, un eroe, il dio della folgore che non conosce sconfitta. Vendetta per chi fin’ora è stato sconfitto da chi non lo voleva. Giudicate ora quello che vedrete. Stai al mio fianco Bandini e indicami la meta da raggiungere perché è anche per te che voglio farlo.
Per le volte che ci è stato negato, per le volte che abbiamo rinunciato o il nostro animo ha vacillato nel tentativo. Non staremo più a guardare dai nostri sogni verso la vita perdendoci con lo sguardo nel vuoto o nella carne di chi ci balena davanti per quell’attimo che non sappiamo cogliere o di cui abbiamo paura.
Tutti gli attimi che vivrò saranno il nostro riscatto perché non avremo più paura. Forse un sano timore, il rispetto. Ma mai più paura perché non la conosciamo più. È scardinata dai nostri cuori per sempre.
Godi della vita e della carne. Delle donne e della loro bellezza che ci illuminerà per sempre e per sempre nei secoli. Qua la mano amico mio e andiamo a farci onore da adesso fino a che ce ne resta da vivere. Falle cadere tutte sotto la tua folgore che è per tutte e che tutte vorranno.
Hai capito ciò che ti volevo dire. Il mio messaggio è nel tuo petto ora e non se ne andrà più perché una volta ricevuto è parte di te.
Dio farà ciò che può per la felicità dei suoi figli e già tanto ha fatto donando loro la vita in tutta la sua smisurata bellezza. Sta a loro coglierla. E so che è così, perché lui nella vita ne ha messa tanta di bellezza, da farla traboccare perché tutti quelli che vogliono se ne sazino. Nessuno escluso. E anche io. Ecco perché lo ringrazio dal profondo per tutti i regali che mi ha fatto e che mi fa. Ora che mi sono reso conto di questo non posso più ignorarlo. Non tornerò a dormire.
La vita riguadagna un uomo.
Grazie a me stesso, grazie Fante e grazie Bandini!

Trilogia Dei Numeri


Uno.
Sempre il primo
indipendente
senza problemi
non teme rivali
nessuno gli è innanzi

Due.
Sempre secondo
l’eterno battuto
costretto a seguire
tristemente aspetta
la fine della sua condizione

Zero.
Sempre uguale a sé
assoluta mancanza
di tutto e di niente
la forma del vuoto
il nulla concreto
solo darà giustizia

Photo Credit: Fender ! via Compfight cc 

Il Pigro

ci mette una vita a fare tutto
il Pigro
dorme troppo
il Pigro
non comincia mai niente
il Pigro
Non finisce mai niente
il Pigro
...zZz...

Gli venne in mente tutto

Era una di quelle mattine che Padova ancora dormiva. La strada dall'appartamento alla stazione era calcolata in ventitrè minuti; ne aveva già camminati undici, ne rimanevano quindi altri dodici.
Cominciò con il segno della croce, ripetuto da sempre meccanicamente. E così fu anche quella volta.
Ma all'attacco della prima preghiera, recitata sin da bambino con nemmeno lo stacco di un respiro, qualcosa di bloccò. Perchè diceva sempre quella preghiera?
Pensò di ricominciare tutto con qualcosa di più classico. Un neutro "Pater".
Ma gli venne in mente tutto. Ogni singola volta.
Sua madre che muoveva la manina del bimbo che era stato per passarla sulla sua fronte, sul petto e le spalle e che cominciava subito quella preghiera dolce, infantile all'angioletto custode. La nonna, seduta sul bordo del letto che la diceva con lui e suo fratello le sere che li aveva tenuti a dormire, inizio del rituale dell'andare a letto, fatto di storie e di aneddoti della sua lunga vita. Se stesso che la ripeteva alla sera e la mattina seguente, finalmente solo nel rapporto diretto con l'angioletto sempre vicino a lui.
Era tutto troppo bello per lasciarlo andare. Non era ancora giunto il momento di metterla da parte quella preghiera.

Photo Credit: r_evolution63 via Compfight cc

Le storie del Conilietto - Episodio 1

Ci era una volta il Conilietto che doveva attraversare la stradella per andare nella chiesina dall'altra parte; era infatti il giorno della domenica.
Il Conilietto prudentemente guardò a destra, poi a sinistra, poi di nuovo a destra e vide che non ci era nessuno.
Sporse una zampina sulla sede stradale, ma proprio in quel preciso momento arrivò, sai chi? La Motorella! che stravolse il Conilietto smembrandolo in tanti minuscoli pezzettini.
Allora arrivarono: il Ricetto, il Pittone e lo Scoiattolino che gli dissero a quello della Motorella: "Furfante, brigante, 'ssasino!!"

Sei un'attrice perchè lo dice il tuo diploma della scuola di recitazione su carta intestata uguale ad altri 1000


"E poi è arrivato il mio turno. Erano tre ore che aspettavo di salire sul palco. Audizione numero 54; in due anni. E' bello perché alle audizioni si ritrovano tutti gli amici... oggi ho rivisto la Carlotta, ad esempio. Sembra ieri che abbiamo finito la scuola, ed invece... prendi me: 54 audizioni, mica una! Tre volte mi hanno anche preso... ed ero così contenta! Finalmente potersi esprimere! Ora sono tranquilla perché dopotutto col video mi va bene; insomma... pagano bene per le televendite, il mio giro di conoscenze ce l'ho e sono soddisfatta. Certo che... un bel musical! Quanto sarei felice!!
I miei quattro minuti me li sono giocati!"

  Photo Credit: enricobernasconi (busy) via Compfight cc>

Che bisogno abbiamo della reincarnazione?

"Sembrano passati degli anni - hai detto -
da ieri. Sembra un'altra vita."
"E' un'altra vita - ho detto -
figlia di esperienze mai provate
prima." Silenzio.

Che bisogno abbiamo, allora, della reincarnazione
quando scelte contrarie ci fanno nascere nuovamente?

Narciso e boccalone

Narciso era brutto. Ma non semplicemente brutto come se ne vedono tanti: intendo proprio orrendo. Del genere che quando andava per strada le mamme dovevano impegnarsi a calmare i pianti dei bambini che si nascondevano dietro le loro gonne. Del genere che gli specchi si rompevano se soltanto provava a darsi una sbirciatina.
E sì! Perchè Narciso era anche estremamente vanesio: vanesio da far paura! Quasi quanto era brutto!
E tutti se ne approfittavano per prenderlo in giro, dicendogli mentre passava: "Narciso come sei bello! Narciso come sei affascinante!" e appena lui aveva girato l'angolo scoppiavano in fragorose risate.
La gente del suo paese si divertiva sadicamente convincendolo ad iscriversi ad un mucchio di concorsi di bellezza, giustificando ogni esclusione con un: "Narciso sei troppo bello, per quello non ti vogliono, vinceresti sempre tu!"
E Narciso ci credeva.
Era Narciso e boccalone.

Ti conosco solo ora

Ti conosco solo ora
e ti conosco completamente

scelti senza il pensiero
da dentro
la tua pelle
e i tuoi occhi

come ti avrei sfiorata

lo chiamano Istinto
da oggi avrà il nostro nome

12/12/2004

Questa l'ho riletta oggi, la pubblico, si sa mai che a qualcuno piace.