210# Fortuna

«Ti amo tanto lo sai?» mi disse. La guardai bene e poi risposi: «Grazie! Mi sa che ti amo pure io!» «Davvero?» mi disse sgranando gli occhi. «Eh, sì, per fortuna che me l'hai fatto ricordare!» le risposi.

209# Centro

La sua era una scoperta rivoluzionaria e l'intero mondo scientifico ne sarebbe stato sconvolto: ne era certo! Aristotele, Tolomeo, Copernico, Einstein e Stephen Hawking si erano sbagliati tutti quanti. Non erano la terra, il sole o chissacché ad essere al centro dell'universo. Al centro dell'universo c'era la sua fidanzata!

208# Foto

Mi innamorai appena vidi la sua foto. Un vero peccato che fosse la pagina dei necrologi.

207# Proprietà

All'inizio mi piaceva che fosse un po' gelosa, ma forse ora sta un po' esagerando. Mi chiama ogni 30 minuti, sospetta sempre che io sia pieno di amanti e per strada non posso nemmeno alzare gli occhi da terra per non incrociare lo sguardo di qualcuna. Stamattina mi sono svegliato e avevo al collo un cartello con scritto “Proprietà privata”.

"Un zâl metafisic" all'osteria Contecurte

Su Contecurte - Ostarie Leterarie Furlane è stata pubblicato il mio racconto breve Un zâl metafisic: un racconto molto "quaresimale" e adatto a questo periodo dell'anno, diciamo...
Buona lettura!

Photo Credit: Ryan Kunkleman via Compfight cc

206# Trasparente

Per lei ero come l'aria. Trasparente.

Con una colla specialissima


Un cassetto della mia scrivania ha prodotto questo ricordo. Pensa te, 'sti cassetti, cosa non si inventano pur di farsi aprire! Sopra c'è scritta una poesiola.

Unire insieme con una colla specialissima tutti i pensieri
che ho nella testa e stelle filanti di sogni
per addobbare a festa la nostra camera e
leggere insieme tutto quanto, quando tornerai.
Proiettare il nostro film preferito e bellissimo.

205# Distillato

Non sono mai stata una bellezza, ma tutti i miei ex dicevano che se c'era una cosa che sapevo fare, era baciare. Ed è così che ho avuto l'idea per il mio “Distillato di baci”, la sensazione di un bacio sempre disponibile, puro al 100%. La gente ne va matta e tutti i miei ex mi sbavano dietro.

204# Dura

Ridevo assieme a lui quando il mio fidanzato diceva: «Ogni tanto penso alle mie ex... dev'essere dura la vita senza di me.» Ora, però, so quant'è vero.

203# Dimostrazione

«Se mi ami davvero così tanto – disse lei – dammene la dimostrazione!» «(i0 + t3) × 6mpre = ∞ < 3» disse lui.

201# Telepaticamente

Io e la mia ragazza abbiamo sempre invidiato quelle coppie che si capiscono al volo, quasi telepaticamente; a noi non è mai successo. Così ci siamo iscritti ad un corso per sviluppare le capacità mentali: abbiamo imparato a piegare le forchette e siamo anche riusciti a far lievitare un pianoforte assieme, ma con la trasmissione del pensiero non va così bene. Mi corregge gli errori di ortografia anche quando penso.

200# Chilometri

Partì per dimenticarla. Pensava che mettere quanti più chilometri possibili fra loro sarebbe stata la cura migliore, l'unica cura. Fece il giro del mondo, camminò e camminò fino ad essere così stanco che quasi non si rese conto di essere tornato al punto di partenza.

Bambini in un girotondo

Lei: Cambiati i pantaloni.
Lui: E quali metto? Quelli doppi?
Lei: Come "quelli doppi"?
Lui: Sì quelli con due gambe.

Certo che, se uno li lascia fare, pensieri e idee si mettono in fila da soli, tutti d'accordo, mano nella mano, si guidano a vicenda e uno segue l'altro come bambini in un girotondo! In questo periodo mi si presentano tante suggestioni e tutte collegate tra loro. In particolare c'è un progetto, per me molto importante, che ha a che fare con la memoria del luogo in cui vivo. Una memoria collettiva, quindi; ma la memoria è per prima un fatto personale e ci sono fenomeni che la mettono in crisi.

E così ecco un altro stimolo: l'Alzheimer.
L'Alzheimer è una malattia strana, misteriosa e inspiegabile; mina la logica, la memoria e il concetto stesso di IO. Il dialoghetto con cui ho aperto questo post ne è un piccolo tenero saggio.
Da qualche tempo anche la mia amata nonna mostra alcuni sintomi della malattia, ed ogni giorno parlare con lei è fare un viaggio. Un viaggio nel tempo e nello spazio, perché per lei le cose non sono più (in certi momenti nemmeno lei è più). Si crea una logica "altra" che personalmente mi affascina, nonostante sia triste non potersi scordare che si tratta pur sempre di una malattia.
Fioriscono associazioni mentali come questa sulla doppiezza-singolarità dei pantaloni (quelli "doppi" non soffrono mai di solitudine, credo), gatti e uccellini appaiono e scompaiono sugli alberi, la propria casa diventa un luogo sconosciuto, riempito di ricordi che non appartengono più al loro proprietario.

Proprio sui ricordi ho notato una cosa particolare, che fa intravedere come esistano legami sottilissimi che racchiudono tutta l'umanità in un ordine di corrispondenze universali.
Mia nonna riassume le figure della sua vita in due grandi categorie "maschile" e "femminile". Può parlare con me, raccontarmi qualcosa del passato (o del presente) come se io diventassi, attimo dopo attimo, e fossi contemporaneamente nipote, fratello, padre, zio, figlio... Tutte le figure maschili e femminili della sua vita sono UNA sola UNICA figura riassuntiva del MASCHILE e del FEMMINILE.

Mi dispiace per questa confusione nella sua testa, certo; ma mi sembra anche che sia un'intuizione fondamentale. Siamo tutti insieme bambini in un girotondo.



Photo Credit: ho visto nina volare via Compfight cc

Eternità a tempo


L'hobby dell'amore


Sempre per la serie delle cartoline; questa a me piace molto, forse per lo sguardo in camera di lui. Comunque mi sembra sia un discorso convincente. Appoggio questo genere di rivoluzioni.

Cartoline!


Mentre scrivevo la storiella 187# mi è venuta quest'idea: condensare con un'immagine alcune delle microstorie. Ecco qui la prima 67# Credeva. Condividete finché non vi stancate!

Ricordi inutili


Dimentico moltissime cose e coltivo la velleità che si tratti di un pregio. Ad esempio i nomi, sono una frana coi nomi. Però la memoria ha meccanismi che mi affascinano, anche se non sono affatto uno specialista della materia.
In particolare sono tormentato dall'importanza dei ricordi. Vorrei ricordare più cose, ricordarle più precisamente, ma non mi riesce. Eppure ci sono ricordi totalmente inutili che ho fissi in testa e so che di qui non si smuoveranno mai. Dico ricordi inutili perché non sono sentimenti, non sono momenti fondamentali della mia esistenza, a loro non c'è legato nulla e quando mi affiorano alla mente non mi emoziono. Sono sconcertato dal fatto che nella mia memoria ci sia uno spazio fisso per queste cosine.
Si tratta di due ricordi d'infanzia: il primo, ancora ancora, potrei capire che mi sia rimasto in mente, ma il secondo davvero non so cosa farci.
Iniziamo dal primo: fra i protagonisti non ci sono io, ma ci sono uno dei miei maestri delle elementari e uno dei miei compagni di classe di allora. Ricordo che durante una lezione il maestro fece una ramanzina a questo compagno, contadino e figlio di contadini, perché alla mattina arrivava a scuola sempre spettinato. Non ricordo l'argomento della lezione, ne tutto il contesto della ramanzina, ricordo - solo e molto chiaramente - la frase:

"Una cosa normale, no? Come pettinarsi la mattina prima di uscire di casa, vero Stefano?"

Ecco, finito. Il fatto è che non mi sono spiegare perché mi sia rimasto impigliato fra le memorie, però potrei azzardare (un po' freudianamente) che sono intenerito da questo mio compagno, che ricordo ancora come un bambino molto allegro e con la testa fra le nuvole, semplice.
Il secondo ricordo, invece, mi è totalmente inesplicabile, ed è questo: una pagina del Topolino, metà anni Novanta, quando circa a tre quarti del giornalino dedicavano una sezione all'agenda della settimana, con curiosità e il personaggio del giorno. Beh, non ricordo il giorno, ma ricorderò per sempre la foto di Davide Fontolan che mangia una pesca. Sotto la foto questa frase:

"Buona la frutta, vero Fontolan?"

E mi chiedo: ma perché devo ricordarmi una cosa del genere? Mistero... Cioè, voglio dire, questa è una cosa proprio inutile da ricordarsi, non è niente di niente, eppure...
Sta di fatto che secondo me è una cosa buffissima, benché priva di significato. O forse proprio per questo. Accanto ai ricordi più importanti della mia vita, ci saranno sempre questi ricordi inutili, e so che non si cancelleranno mai.
Ne avete qualcuno anche voi?

Photo Credit: Randy Mora via Compfight cc