Ora, se vorranno strapparmi la mia arte, dovranno venire a scuoiarmi. (Capitano Mike Clark)
Una poesia di Pasolini
Le storie sono dappertutto, si sa. Se uno sta attento se ne trova fra le mani sempre qualcuna.
Però ci sono anche quelle contro le quali vai a sbattere (tranquilli, non ci si fa male). Questa storia qui è proprio una di queste seconde, semplice, ma molto coinvolgente e toccante. Vi anticipo i protagonisti prima di invitarvi a leggere l'articolo nella quale la racconto, apparso oggi sul blog Molteni del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (Pn): ci sono Casarsa, Pasolini - naturalmente -, una madre e due figli con lo stesso nome. Buona lettura!
Se non avete già cliccato sopra, l'articolo lo trovate qui.
La scomparsa delle ......
La mattina in cui sparirano le ......
ricordo perfettamente quello che stavo facendo. Appresi la notizia
dalla radio, che sono solito ascoltare sempre mentre mi faccio la
barba; non che cantichiassi ascoltandola, su questo punto voglio
essere molto chiaro. Dicevo, appresi la notizia dalla radio che
rimase improvvisamente muta, ma di un mutismo molto eloquente. Dal
momento che non canticchiavo, cosa che, ripeto, non faccio mai –
contrariamente a quanto i miei accusatori continuano a sostenere –
il silenzio era reso pressoché perfetto dall'isolamente garantito
dalle finestre che tengo sempre chiuse in questo periodo dell'anno.
Ci sarà sicuramente chi si chiederà
come io sia riuscito a capire sin da subito che le ...... erano
scomparse: il fatto si spiega in maniera molto semplice. Non appena
il silenzio assordante proveniente dalla radio aveva invaso il mio
bagno, mi era successo l'increscioso accidente di ferirmi col rasoio,
mentre ero impegnato in una passata di contropelo, staccandomi buona
parte della guancia destra, che andò a spappolarsi sanguinolenta sul
fondo del lavandino.
I più sensibili mi perdoneranno, ma in
quel frangente mi scappò una pesante imprecazione, cosa che di
solito non mi accade mai, essendo io d'animo mite. E a dire il vero
non accadde nemmeno quella volta perché fu proprio allora che mi
resi conto che le ...... erano scomparse. Dalla mia gola non uscì il
benché minimo suono: "....... .. ...... .......!" dissi.
A questo punto il lettore più acuto
potrebbe chiedermi: "ma se le ...... erano tutte scomparse, come
puoi raccontami questa storia?" ed io gli risponderei "e tu
come puoi farmi una domanda così sciocca?" Al chè lui se ne
andrebbe piccato. Ma siccome sono mite forse gli direi solo "ma
chi ti ha detto che volevo raccontarti una storia?"
In ogni caso, mi guardai allo specchio:
nonostante lo sfregio che deturpava il mio profilo destro non si
poteva certo dire che fossi un brutto uomo, anzi. Quasi mi stava per
affiorare alle labbra un complimento per me stesso quando, non
sentendo alcuna ...... , mi ricordai della loro scomparsa. A rimanere
in bagno a sanguinare avrei concluso ben poco; mi fasciai alla bell'e
meglio il viso con l'asciugamano e, dopo essermi buttato il cappotto
sulle spalle, uscii di casa per dirigermi immediatamente al pronto
soccorso.
Per le strade era un marasma: nugoli di
vecchiette impossibilitate a spettegolare a causa dell'assenza di
......, stavano mettendo a ferro e fuoco la città, sfogando così la
loro rabbia, politici vagavano con sguardo perso, cartelloni
pubblicitari intristivano privi di slogan, rappresentanti commerciali
sfrecciavano sui marciapiede falciando avvocati di chiara fama.
"Diavolo – pensai – qui non si
sa come va a finire!"
Ed effettivamente non si sa come va a
finire.
FINE
Photo Credit:
CioccolataCris
via
Compfight
cc
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