Gli venne in mente tutto

Era una di quelle mattine che Padova ancora dormiva. La strada dall'appartamento alla stazione era calcolata in ventitrè minuti; ne aveva già camminati undici, ne rimanevano quindi altri dodici.
Cominciò con il segno della croce, ripetuto da sempre meccanicamente. E così fu anche quella volta.
Ma all'attacco della prima preghiera, recitata sin da bambino con nemmeno lo stacco di un respiro, qualcosa di bloccò. Perchè diceva sempre quella preghiera?
Pensò di ricominciare tutto con qualcosa di più classico. Un neutro "Pater".
Ma gli venne in mente tutto. Ogni singola volta.
Sua madre che muoveva la manina del bimbo che era stato per passarla sulla sua fronte, sul petto e le spalle e che cominciava subito quella preghiera dolce, infantile all'angioletto custode. La nonna, seduta sul bordo del letto che la diceva con lui e suo fratello le sere che li aveva tenuti a dormire, inizio del rituale dell'andare a letto, fatto di storie e di aneddoti della sua lunga vita. Se stesso che la ripeteva alla sera e la mattina seguente, finalmente solo nel rapporto diretto con l'angioletto sempre vicino a lui.
Era tutto troppo bello per lasciarlo andare. Non era ancora giunto il momento di metterla da parte quella preghiera.

Photo Credit: r_evolution63 via Compfight cc

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