Recensione di Stefano Casi su Mistero Contadino

E' veramente con molto orgoglio che segnalo la recensione che, in coda all'altra recensione sul libro di Angela Felice e Paolo Patui Il teatro friulano. Microstoria di un repertorio tra Otto e Novecento (Forum; pp. 248; euro 18), Stefano Casi ha voluto dedicare al mio volume Mistero contadino. Ne riporto lo stralcio dalla newsletter dei Teatri di Vita di Bologna, Il Suggeritore (n. 137 - maggio 2013):

[...] Anche se non ha stretta relazione con il teatro, vale la pena segnalare in questo contesto un altro studio di ambito friulano, che mette in relazione due importanti figure: Mistero contadino. Tracce pasoliniane nelle ricerche di don Gilberto Pressacco di Giacomo Trevisan (Forum; pp. 182; euro 15). Se l'accostamento di Pasolini con il sacerdote musicologo può sembrare di primo acchito un po' ardito, la lettura di questo volume spalanca suggestioni davvero stimolanti. Non solo perché Pressacco, di vent'anni più giovane, è stato un attento lettore di Pasolini, ma soprattutto perché entrambi insistono su aree concettuali che l'autore mette in evidenza con precisione e alcune intriganti intuizioni. "Profeti contro se stessi" li definisce Trevisan, che va a recuperare alcuni percorsi comuni, che dimostrano, come l'autore ricorda, che l'ateo Pasolini e il religioso Pressacco erano in realtà uniti in una comune ricerca di senso e in una comune capacità di analisi "poetica" della realtà friulana (e non solo). E così, l'indagine comune sul "mistero contadino" (spiazzante l'interpretazione linguistica dei celebri versi pasoliniani sulla fontana di Casarsa o la lettura "asinina" della Religione del mio tempo), sull'autonomismo friulano e soprattutto sulle "lingue del corpo" che entrambi gli intellettuali avevano sondato, e cioè la danza e il canto, rivela un dialogo a distanza ("in assenza", scrive Angela Felice nella prefazione) che potenzia la portata dell'uno e dell'altro, nella loro autonomia ma anche nella loro condivisione di acutissime "antenne" epistemologiche del reale. 

(Stefano Casi)

Qui potete leggere l'intera recensione ai due volumi.

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