Domenica buttata
ovvero stenografare la realtà


Dopo aver passato la giornata a guardare lo sfacelo del mio Paese, forse non dovrei farlo, ma prendo la macchina. E' pericoloso guidare in questo stato? Vado in centro. Alla messa. I bar sono pieni di giovani convinti che bere l'aperitivo al Bar Centrale la domenica pomeriggio sia la vita. La vita vera. Non avrei nemmeno la forza di smentirli.
Il parroco perde un'altra occasione di dire qualcosa di sensato. Di scolpire i cuori. Che sarebbe l'unica cosa che dovrebbe in assoluto fare, poi. E invece niente parole di fuoco contro nessun falso dio.
Torno a casa. Mangio. Televisione o studio? Vado a trovare Chiara. Meglio, molto meglio. Veramente lavora stasera, ma io voglio solo starla a guardare. In realtà sono qui per sentire un po' di rumori. Per avere del casino attorno. Che è bello stare zitti ed ascoltare. Una delle cose più belle. Fare l'ascoltatore attento. Silenzioso e attento. Niente contro la Chiara, anzi, se c'è una persona con cui sto bene è lei. Anzi me la guardo ben bene e mi viene in mente una canzone dei Tre Allegri che le calza a pennello. Semmai dirò che sono qui per provarci con la cameriera. Mi crederanno: stasera è particolarmente bella. Mi crederanno ugualmente.
La giornata è stata così assurda. Il rumore delle grate sotto i piedi è estremamente rassicurante per me che ho uno spiccato gusto per gli avverbi. Sinteticamente barocchi. Vorrei sfogare in qualche modo tutta questa sensazione di qualcosa che non si sa dire. Un po' di senso di colpa per essermi svegliato tardi, troppo tardi. Come aver perso del tempo inutilmente. E poi questa sensazione che mi accompagna sempre di non fare abbastanza e di non sapere cosa fare, aver voglia di fare ma non sapere cosa fare, perchè non riesco a leggere più di due parole che mi distraggo. Oggi è così. Magari passa. Questi giornaloni fashion mi attirano. Tanto spazio bianco invita alla scrittura; soprattutto chi come me ama riempire i vuoti. Ho qualche difficoltà solo col silenzio. Lui mi piace. Vabbè, ora gioco a tris da solo. Magari vinco.
Disegno. Le persone non mi sono mai venute tanto bene. Sono bravo a disegnare le case. Molto bravo. Le case sono solide e sono tutte linee dritte. A meno che non sei Gaudì. Ma le case non sono la realtà. Le persone mutano, sono tutte linee curve. Le persone sono la realtà.
E dopo una giornata in cui mi pare di non aver fatto nulla, la voglia di fare, di fare tutto, arriva nella notte, quando ho già un piede nel letto. E' possibile?
(Forse era meglio non leggerlo)

Photo Credit: Indian_Forever via Compfight cc 

1 commento:

davide scaini ha detto...

questo post mi piace proprio...
avevo i brividini. Evolvi questo. ottimo stile
d