Sogni


Una volta un tale capitò per caso, nel mondo dei sogni non realizzati.
Cammina, cammina arrivò in una radura nel mezzo della quale c’era un grande cartello con su scritta una lunga lista: sogni impossibili, sogni d’infanzia, sogni in cui non si è creduto, sogni d’amori amari… e per ogni scritta vi era indicata una freccia.
Non ha importanza sapere chi fosse e come fosse capitato in un mondo tanto lontano dal nostro; ci basti sapere che quel tale un giorno - forse in sogno o chi lo sa - capitò proprio nel mondo dei sogni non realizzati.
Quel tale non aveva mai visitato prima quei luoghi e non sapeva che direzione scegliere; decise così dopo un po’ di riflessione, di affidarsi al caso. Chiuse gli occhi, girò un paio di volte su se stesso fino a perdere l’orientamento e fece alcuni passi avanti.
Quando li riaprì per vedere quale direzione aveva preso come per magia si ritrovò in un luogo del tutto diverso dalla radura di prima. Al posto degli alberi che fino a poco prima lo circondavano c’erano ai suoi lati due lunghe file di palazzi grigi, completamente in fiamme. Da tutte le finestre uscivano alte lingue di fuoco e c’era così tanto fumo che il cielo ed il sole erano oscurati.
Mentre rifletteva stupito di ciò che gli era accaduto passò davanti a lui un bimbo di sei, forse sette anni, che vestito da piccolo pompiere correva urlando: “Al fuoco! Al fuoco! Soccorsi! Presto! Acqua!” portandosi dietro una lunga manichetta con la quale cercava invano di spegnere i focolai che ardevano dentro i palazzi.
Scioccato per l’incontro, guardò bene il bambino e si accorse che era lui stesso da piccolo: aveva sempre sognato di diventare il capo dei pompieri, da grande! Ma poi era cresciuto e aveva abbandonato le speranze che si hanno da piccoli e quel desiderio era sempre rimasto un sogno d’infanzia.
Riprese a camminare triste, per allontanarsi da quel ricordo del passato che lo faceva star male quando una voce lo chiamò per nome.
Si volse ma non vide più il bambino di prima bensì una ragazza; anche i palazzi in fiamme erano scomparsi e al loro posto era comparso una piazza: la piazza del suo paese. Riconosceva tutto della sua gioventù i colori, la luce i suoni. Era la festa del suo paese e la ragazza che lo aveva chiamato lo guardava dal centro della piazza. Gli bastò uno sguardo per riconoscerla: era il suo primo amore mai dichiarato.
Commosso e desideroso di abbracciare la donna che per tanti anni aveva rimpianto le corse incontro, ma quando la stava per stringere come non aveva mai potuto fare lei scomparve come fosse stata d’aria, gli scappò dalle braccia, come fanno i sogni all’alba.
I suoi sogni non aveva mai saputo tenerseli stretti li aveva persi per strada, se n’era dimenticato o li aveva voluti abbandonare di proposito convinto che non lo avrebbero aiutato ad affrontare il futuro.
Abbattuto anche da quella delusione quel tale camminò ancora ed arrivò ad una casa e vi entrò. Le pareti erano spoglie dentro c’era solo una scrivania, e sulla scrivania una macchina per scrivere.
Quando quel tale fu abbastanza vicino da vedere cosa veniva scritto sul foglio bianco la macchina cominciò a battere: SOGNI LETTERARI: UNA VOLTA UN TALE CAPITO’ PER CASO, NEL MONDO DEI SOGNI NON REALIZZATI…

Photo Credit: REHAM ~ via Compfight cc

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