Le storie del Conilietto - Episodio 5

Era un'altra di quelle giornate che il Conilietto non sapeva cosa fare.
Ma come aveva promesso ad una sua amica - anche quel giorno come tutti i giorni nel Bosco - doveva vivere una delle sue simpatiche avventure che tanto dilettano grandi e piccini. (“Che amica rompipalle che c'ha 'sto Conilietto?” Direte voi... Beh... Avete ragione!)
Così solo per il sollazzo popolare decise di uscire dalla sua tana e di valutare quello che la vita gli avrebbe messo davanti al suo musetto rincagnato.
Zompetta zompetta se ne andava allegramente in giro per il bosco; ogni tanto salutava un passante casuale, chessò il Bradipo Psicotropo, ad esempio, mentre non salutò la Rana Allucinogena, che dopo i fatti poi ribattezzati dalla stampa come “il festino della Mucca Bislacca” aveva tolto il saluto (quel viscido non l'aveva invitato!)
Stava sempre zompettando quando cominciò a piovere: “Governo ladro!” Esclamò il nostro eroe conservando il suo proverbiale aplomb.
Camminava in fretta in fretta cercando di riparare le sue orecchie a punta con le tenere zampine quando a meno di un metro da lui ( ...momento suspence... ) si scaricò a terra una folgore che l'avrebbe di certo incenerito se, grazie ai suoi riflessi felini (cosa straordinaria essendo lui un Conilietto, appunto) ed al suo fisico tonico, non avesse scartato di lato spostandosi dal marciapiede dove si trovava finendo sulla sede stradale.
Ma fu una reazione imprudente: perchè proprio in quel momento, sai chi passava? Esatto! La Motorella!! Che travolse il Conilietto dilaniandolo in tanti minuscoli pezzettini. Allora arrivarono: la Sanguisughina, il Pittone, lo Scoiattolino e la Moffettina che ci dissero a quello della Motorella: "Furfante, brigante, 'ssasino!!"

L'abito non fa il monaco! No!

- Intro edificante e distensivo -
"Accostate a destra!"
"Ok..."
"Accostate a destra, dio p****!"
- Fine dell'intro edificante e distensivo -

In sei su due macchine coi lampeggianti accesi per fermare noi che siamo pure in ritardo e la cosa più pericolosa che abbiamo in macchina è un martello di gommapiuma?!
Questo aumenta il mio senso di sicurezza!
"Scendente!"
A Lele lo perquisiscono a me no.
"Dove andate? Macchina un po' rovinata, eh?!" Un sorriso beffardo sul volto di tutti e sei.
Questi sono convinti di aver fermato i capi della mala padovana?!?
"Ma andate in giro con la macchina ridotta così?!"
Effettivamente questo è un po' un catorcio, ma cosa vuol dire? Finché non è pericolosa uno può andare in giro con la macchina che gli pare?
"Documenti!"
Il più giovane si preoccupa di noi, gli altri ora sono distratti da due pericolosissimi pedoni che hanno probabilmente l'unica colpa di passare di qua in questo momento.
"Ma dove andate con 'sta macchina da albanesi?"
"Siamo attori, oggi recitiamo a Fiesso..."
"Ma andate in giro con 'sta macchina?"
"A me va bene, abito in campagna..."
Il poverello sbianca a leggere il nome di Lele sul documento. Ora si ride.
"Scusi, ma il suo è un nome nobiliare?"
Ma che ti frega?!
"Sono conte..."
"Di dove?"
Ma che ti frega?!
"Vicenza..."
"Avete molte proprietà?"
Ma che ti frega?!
"Campagne attorno alla città..."
Ora ci lascia andare. Ma prima una preziosa raccomandazione
"Sì, ma anche voi, andate in giro con 'sta macchina da albanesi, certo che vi fermiamo..."

Mondo interiore e forme esteriori

Il viaggio e la città: scritture tra Mestre e Venezia

Sabato 23 settembre 2007
ore 17
Mestre, Torre Civica

Gli attori della compagnia dell'Istituto della Commedia dell'Arte Internazionale Camilla Bombardini, Ilaria Pasqualetto, Francesca Sarah Toich e Giacomo Trevisan
leggono testi di G. Cameri, F. D. Fusella, C. Moldi Ravenna e G. Prestigiacomo

...Chi può, venga!

Vorrei tu fossi già ricordo

Avvengono cose costruttive e cose distruttive
Questa è stata distruttiva

Ora ritorna al punto di partenza
vorrei tu fossi già ricordo

(Voglio fare a pugni
spaccare qualche cosa
spaccarmi qualche cosa
prenderle a sangue
poi veder guarire le ferite
finire di stare male)

Il freddo di questa notte
aiuta a capire dove sono
per lanciarmi in aria

Anche se sono convinto
che il sole mi farà bene

Avvengono cose costruttive e cose distruttive
Questa è stata distruttiva

Nell'acqua perso
potrei recuperare
la forma che mi ero dato
ma dovrei cercare
la disciplina

Gesungen

Le mie relazioni sono tutte figlie dell'Assurdo
Non coltivo amori convenzionali
Devo cercare di non innamorarmi di ogni ragazza
Per quanto bellissima come te essa sia
Sono belle nelle loro brillanti intarsiature
Fatte di tutto ciò che non ci si aspetta
Fatte del fatto che non mi va affatto
d'essere sempre pronto a sopportarti
A spostare tutti i miei interessi
Ci sono mai riuscito ad essere convenzionale
Nemmeno nel firmare le mie stesse convenzioni
E convinzioni personali
Dovrei forse cercare di allinearmi a quello che mi si richiede
Scombinando tutti i miei piani
Ed il mondo me ne sarà grato in aeternum
Primo non farei mai un simile sforzo di interpretazione sono pigro
Secondo non mi interessa
Amo fare il presuntuoso alle spalle di me stesso
Cosa di cui si preoccupa sempre Qualcuno
Amo prendermi in giro
Amo interpretarmi in tutti i miei personaggi
Nello sforzo di apparire convenzionale
Scavo nella polvere quanto sforzo
Non mi andate a genio e non voglio proprio farci nulla
Mi voglio tanto tenere così
Che a parte essere come sono non sono stato mai
Evito di essere falso se posso

Quando saremo persone migliori


Ciò che c'è di peggio, sicuramente, è la maleducazione. Non è difficile capire che ogni nostra azione si ripercuote sulla vita degli altri. Eppure c'è chi non lo vuol vedere. Non riesce a vedere poco più distante del suo naso.
Così situazioni risolvibili semplicemente con la buona educazione sono rovinate da una eccessiva e fastidiosa maleducazione. Non costa nulla fare una telefonata per spiegarsi, ancor meno mandare un sms.
Più in generale bisognerebbe sempre essere sinceri. Con gli altri e con se stessi.
Tutto poi è più semplice.
Nella quasi totalità dei casi le persone più adatte a fare certi discorsi sono anche le persone meno adatte a fare certi discorsi. Ad esempio quando vorresti confrontarti sul tuo stato di innamoramento, quale persona può essere migliore di un tuo ex? Eppure essa è anche la persona peggiore per fare un tale discorso.
Se vuoi conforto spesso lo vorresti proprio dalla persona che più ti ha fatto stare male? Eppure essa è anche la persona peggiore per darti un tale conforto.

Ocean Without a Shore


Mi risveglio dal letargo di una parentesi depressiva...
Ultimamente ho visto in giro parecchie cose brutte (ma che dico, orrende!) di cui non farò menzione per non deprimere chi potrebbe leggere questo post.
Ieri (spero) si è bloccata la tendenza.

Ocean Without a Shore è un'opera magnifica! (E non sono esagerato, chiunque possa la visiti e mi dica) Così magnifica che è difficile parlarne (Quindi diffidate delle ennesime farneticazioni che seguiranno:)
Non si tratta di un'opera di cui si può dir tutto perché non dice niente.
Ocean Without a Shore dice realmente tutto!
L'idea che anima l'installazione di Bill Viola (approfondite, approfondite che ne vale la pena!) è quella della presenza dei morti nella nostra vita, ma non pensate a qualcosa di patetico.
C'è da commuoversi.
Fantasmi, un muro d'acqua come limite fra i due mondi, persone e vissuti diversi resi vivi da una ripresa lucida e semplice nel rallentato che anima il gioco di sguardi fra i personaggi che mano a mano di presentano al pubblico ed il pubblico stesso. In più la cornice della chiesetta di San Gallo crea l'atmosfera di raccoglimento di un'incontro con l'aldilà o con i nuovi santi che queste presenze sembrano rappresentare, santi quotidiani e vicini a chi è ancora su questa terra.
A tutto questo si aggiunge quello che ognuno porta con ed è questa la grande forza dell'opera, portare lo spettatore ad interrogarsi sulla sua posizione, suscitare i suoi ricordi e per questo porlo nella condizione di potersi (ri)pensare.


Ocean Without a Shore
Bill Viola
Venezia, Campo San Gallo (San Marco) 1103 (30124)orario: 10-18, chiuso lunedì