Da "Uè o fevelin di..." (RadioRai FVG)


E' in replica anche oggi sulle frequenze regionali di RadioRai FVG la puntata di "Uè o fevelin di...", programma di Antonella Lanfrit per la regia di Arianna Zani, che è dedicata al mio volume "Mistero contadino. Tracce pasoliniane nelle ricerche di don Gilberto Pressacco".

"Uè o fevelin di..." è un appuntamento quotidiano in lingua friulana.  10 minuti  la mattina alle 11.08 per mettere a fuoco un problema, con l'aiuto degli ospiti, o per segnalare una novità; 15 minuti il pomeriggio, dalle 15.15 alle 15.30 sull'attualità culturale in Friuli.
Un program di atualitât, costum, culture e societât, in onde ogni dì: da lunis a vinars ae 11.08 di buinore (dîs minûts) e daspòmisdì ae 15.15.

Riassuntino della puntata:
Daspòmisdì, 15.15 MARTARS 21 MAI - Olmis di Pasolini te ricercje di pre Gilberto Pressacco. Al è il teme di fonde dal volum "Misteri contadin" dal zovin codroipês Giacomo Trevisan, che ai prins di jugn al scomençarà une schirie di incuintris sul teritori par presentâlu. Pasolini al veve bielzà dât l'alarme tai agns Sessante su la pierdite dal sens dal sacri, une in vuaite sintude e condividude di Pressacco, che in cheste pierdite al viodeve la pierdite de sacralitât de vite.

Festa dei Folli 2013


Hey, giocolieri o aspiranti tali!!
Proprio questo weekend (18 e 19 maggio 2013) per tutti voi c'è la Festa dei Folli, quinta edizione, sempre a Codroipo (Ud).
Ci vediamo in piazza!!

Kociss - Passione e morte dell'ultimo bandito veneziano


E' stato presentato oggi alle Sale Apollinee del Gran Teatro La Fenice di Venezia, il libro di Roberto Bianchin e Giovanni Dell'Olivo Kociss - Passione e morte dell'ultimo bandito veneziano.
Lo segnalo perché si tratta di un libro interessante, innanzitutto, e poi perché contiene sia un'intervista-diario alla sorella del Kociss che il testo e il CD completo delle musiche dello spettacolo di cui ho l'onore di far parte.

Qui il link alla casa editrice dove acquistare il volume.

Nella sua borsetta [senza nessuna dedica particolare]

Amore serve solo
a semplificarmi le rime.

Forse ti cerco troppo
o forse troppo poco
o ti cerco ma tu
non esisti davvero.

Eppure non dovrebbe
essere difficile:
in fondo cosa chiedo?

Solo una ragazza
che mi strappi il cuore
e lo tenga per sempre
al sicuro, con sé
nella sua borsetta.

Recensione di Stefano Casi su Mistero Contadino

E' veramente con molto orgoglio che segnalo la recensione che, in coda all'altra recensione sul libro di Angela Felice e Paolo Patui Il teatro friulano. Microstoria di un repertorio tra Otto e Novecento (Forum; pp. 248; euro 18), Stefano Casi ha voluto dedicare al mio volume Mistero contadino. Ne riporto lo stralcio dalla newsletter dei Teatri di Vita di Bologna, Il Suggeritore (n. 137 - maggio 2013):

[...] Anche se non ha stretta relazione con il teatro, vale la pena segnalare in questo contesto un altro studio di ambito friulano, che mette in relazione due importanti figure: Mistero contadino. Tracce pasoliniane nelle ricerche di don Gilberto Pressacco di Giacomo Trevisan (Forum; pp. 182; euro 15). Se l'accostamento di Pasolini con il sacerdote musicologo può sembrare di primo acchito un po' ardito, la lettura di questo volume spalanca suggestioni davvero stimolanti. Non solo perché Pressacco, di vent'anni più giovane, è stato un attento lettore di Pasolini, ma soprattutto perché entrambi insistono su aree concettuali che l'autore mette in evidenza con precisione e alcune intriganti intuizioni. "Profeti contro se stessi" li definisce Trevisan, che va a recuperare alcuni percorsi comuni, che dimostrano, come l'autore ricorda, che l'ateo Pasolini e il religioso Pressacco erano in realtà uniti in una comune ricerca di senso e in una comune capacità di analisi "poetica" della realtà friulana (e non solo). E così, l'indagine comune sul "mistero contadino" (spiazzante l'interpretazione linguistica dei celebri versi pasoliniani sulla fontana di Casarsa o la lettura "asinina" della Religione del mio tempo), sull'autonomismo friulano e soprattutto sulle "lingue del corpo" che entrambi gli intellettuali avevano sondato, e cioè la danza e il canto, rivela un dialogo a distanza ("in assenza", scrive Angela Felice nella prefazione) che potenzia la portata dell'uno e dell'altro, nella loro autonomia ma anche nella loro condivisione di acutissime "antenne" epistemologiche del reale. 

(Stefano Casi)

Qui potete leggere l'intera recensione ai due volumi.