Intervista a David Rokeby


Qui l'intervista ad un vero genio, David Rokeby che è quello del video.
Rokeby è un artista e installatore, Very Nervous System è sicuramente la sua opera più conosciuta e rivoluzionaria sotto diversi aspetti per la concezione del rapporto corpo-performace-suono.

Questo è un altro tassello del percorso nei Teatri Sonori che porto avanti da ormai due anni e sono davvero contento che abbia trovato posto su musicaelettronica.it

Altre news: sono passato alla prima selezione di Joy e ora siamo in pieno "periodo di apprendistato". Non so ancora bene cosa metterò dentro la mia trasmissione, ma ci saranno il teatro e il suono sicuramente.

Festa dei Folli 2012



Arriva la Festa dei Folli, il raduno friulano di giocoleria organizzato a Codroipo (UD) dal gruppo “Ratatuie – Teatro di strada”.
L’iscrizione comprende workshop, cena del sabato, colazione e pranzo della domenica, possibilità di dormire in una struttura adiacente ai luoghi del raduno, e un fantastico gadget!! (sono previste anche iscrizioni ridotte solo per i workshop del sabato visita il sito www.ratatuie.com).

Ecco il programma dettagliato:


SABATO 26
14.00 iscrizioni
15.00 workshop: Equilibrismo e acrobalance a cura di Marco Grillo, Giocoleria livello avanzato a cura di Stefano “Diablista” Mestroni, Magia a cura di Daniele "Lenard" Ridolfi, e altre sorprese.
18.00 aperitivo giocoloso
19.30 - 20.30 cena
20.45 “La Notte dei Folli” - Gran Galà di giocoleria in piazza Garibaldi con Mr. Bang (Torino), Lenard (Codroipo), Diablista (Trieste), Clown Barabba (Croazia) e le Ratatuie
22.30 Concerto in piazza Garibaldi degli “Skaworkers”



DOMENICA 27
10.00 colazione
12.30 pranzo
14.30 preparativi per animazione
16.30 "Festa Folle!" - Animazione in piazza con il "Ludobus di Badagu" (Torino) con i giochi della tradizione piemontese e con i giocolieri del raduno. Gran finale con La Corte dei Miracoli (Francia)
19.00 saluti


www.ratatuie.com

L'orologaio





So che non aspettavate altro! Ma la vostra pazienza è stata premiata con questa perla: "L'orologaio", un cortometraggio realizzato nell'ambito del Festival Corti a Ponte, sezione Corti in 48 ore dall'equipe BiEffeTi

Un'antica maledizione... un tristo orologiaio e... un gaio orologaio che la maledizione spezzerà contro ogni diversità! Questi gli ingredienti del corto che vi propizierà sogni infiorati!

L'orologaio
Con Matteo Umberto Giuseppe Badetti e Giacomo Trevisan
Riprese e montaggio di Giovanni Fortunato
Filmed with: Panasonic AF101E.
Lenses: 20mm e 45mm Lumix

Electronicgirls download now!


Nuovo articolo su musicaelettronica.it, questa volta parlo delle Electronicgirls, non solo un collettivo di artiste elettroniche di altissimo livello, ma soprattutto una netlabel nata nel 2010 e di altissimo livello!
Da martedì scorso è scaricabile totalmente FREE la loro seconda compilation (qua sopra l'affascinante copertina): Electronicgirls Crossing the Line!
Io vi consiglio caldamente di ascoltarlo di perdervi dentro le spirali sonore, di ballarlo, di cantarlo! Tanto è gratisssss! Download now!

Teatri sonori // Teatri di sunôr




Il mio intervento per "Joy! Ce biele zoventût" di Radio Onde Furlane.
Ho accostato le voci del teatro e della radio, di oggi e del passato, di vivi e morti.
Buon ascolto!
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Il gno toc par "Joy! Ce biele zoventût" di Radio Onde Furlane.
I ai metût adun lis vôs dal teatri e chês de radio, di cumò e no, di int vive e di int muarte.
Buine scolte!

Un giorno tutto questo sarà tuo


Non mi ha mai convinto il luogo comune che dice che i giovani di una volta erano più educati e rispettosi dei giovani di oggi, non credo proprio che sia vero. A mio parere è semplicemente vero che ora è raro che l'educazione arrivi in maniera coordinata ed equilibrata in tutti gli ambiti in cui i giovani si muovono: famiglia, ambienti ricreativi e sportivi, luoghi di ritrovo e svago nel tempo libero, scuola. Capita che o tutto sia permesso sempre, o tutto sempre proibito; o ancora non ci sia nessun tipo di regolamentazione, nessun "suggerimento" per aiutare un bambino-ragazzo a capire cosa è opportuno fare in ciascuno degli ambienti in cui si trova a vivere. E' così che succede sempre più spesso che la maleducazione passi dall'ambiente di casa (dove ognuno è libero di educare i propri figli come vuole) all'ambiente sociale (pubblico) senza che ciò generi preoccupazione nei genitori, né tantomeno nei giovani. Inoltre è vero, a mio parere, che veniamo da circa trent'anni di martellamento ideologico sulla scarsa importanza delle regole, a favore delle idee legate ai valori del pensiero edonista del capitalismo.
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Questa premessa perché venerdì andando verso Venezia (Regionale delle 15.18 da Udine a Venezia S.L.) ho assistito ad uno di quei quadretti che solo le Trenitalia è in grado di regalare.
I protagonisti:
LA NONNA: una signora per niente vecchia anche se nonna, al massimo aveva 65 anni, ma dico massimo massimo, eh! Immersa nella lettura del suo "TOP QUALCOSA", rivista gossippara con il faccione di una Michelle Hunziker ridanciana in copertina (all'interno grandi scoop sui suoi ultimi diciotto amori, credo...).
ALEX: bambino di 8 anni, dapprima impegnato in complicate evoluzioni sul suo posto a sedere che mi hanno ricordato il modo di spostarsi dei piccoli di scimpanzè, poi impegnato ad allargare il suo raggio d'azione a tutto il vagone, spostandosi fra i gruppi di sedili e fermandosi a mitragliare di domande alcune studentesse scelte a caso.

Scena I
Alex fischietta per circa 10 minuti. La nonna ripete ogni circa 20 secondi la frase "Alex, smettila!". Alex continua imperterrito, la nonna non si alza, non lo richiama in altro modo. Nessuno dice nulla (io mi trattengo per non sembrare intollerante o maleducato).

Scena II
Alex intervista per almeno un quarto d'ora a volume altissimo (cosicché tutti gli inquilini della carrozza possano beneficiare della sua innata simpatia, immagino) una ragazza che dichiara di studiare antropologia (il comportamento degli uomini, spiega al bimbo Alex, il quale ribatte "E perché non delle donne?" Sagace.)

Scena III
Subito seguente alla scena II. Qui vale la pena di riportare le frasi esatte.
LA NONNA: Alex smettila di dare fastidio!
ALEX: Nonna, l'unica che dà fastidio qui sei tu!

Ora ci si aspetterebbe una qualche reazione, dalla nonna, da un qualsiasi viaggiato del treno, da me. Invece la se la ride, si guarda un po' attorno, incontra lo sguardo divertito di una ragazza seduta poco distante e continua a leggere il suo giornale di pettegolezzi...

Perché un bambino non dovrebbe rispettare sua nonna? Perché non dovrebbe capire quando è il caso di smetterla? Perché non dovremmo spiegargli che il suo non è affatto un atteggiamento simpatico quanto crede? Perché dovremmo lasciargli credere che questo spontaneismo va bene, è sano e gli gioverà tanto in futuro? Eh, perché? Perché? Non rispondete, eh?

Radio = teatro di suoni

Sabato scorso ho partecipato a Joy!, concorso di Radio Onde Furlane, a mio parere un'iniziativa non solo divertente ma soprattutto intelligente per mantenere vivo e attivo l'uso e l'interesse per la lingua friulana.
Nei prossimi giorni dovrebbe anche essere disponibile il file audio della mia performance! (Non avrei mai immaginato di arrivarci così tanto emozionato...).
Per intanto, per tutti, vi propongo (in lingua italiana) il mio intervento, dal momento che va anche al di là del fenomeno "radio" toccando gli argomenti del Teatro Sonoro di cui mi occupo da un po' di tempo.
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TEATRI DI SUNÔR



Iniziano così i miei 5 minuti di radio che ho deciso di intitolare: Teatro Sonoro. E quale maniera migliore di iniziare una riflessione sul teatro alla radio se non ascoltando il più grande e rivoluzionario degli uomini di teatro del '900:Carmelo Bene.

Ma perché? Cos'è la radio? Questa Cenerentola della comunicazione di massa? Ha senso parlare/ascoltare ancora la radio nel terzo millennio? L'era di internet? Per me sì. Forse ancora più di prima e di sempre. Almeno quanto ha ancora senso il teatro, che come la radio è un luogo non-luogo per eccellenza, dove possiamo far convivere spazi e tempi lontani e differenti, possiamo far dialogare vivi e morti. Come a teatro, anche alla radio si fa veramente finta di fare sul serio! La radio da sempre ha il potenziale più grande fra i mezzi di comunicazione, perché prima di tutto la radio sta nella testa, è un fatto mentale.

E di cosa vive la radio? Di suono. Ecco, questa è la ragione di questo brano di Bene che vi ho proposto, perché il linguaggio della radio, come il Grande Teatro, diventa comprensibile nell'ascolto, a tutti i livelli. Tutto è riposto nei significanti, non nelle parole, nel senso o nel significato. Come per la musica, il teatro, quello vero, è comprensibile anche da persone di lingue differenti. Come per la radio quello che vince ed affascina è la Babele linguistica, ciò che Carmelo Bene chiamava phoné.

Su questa traccia ascoltiamo un altro brano, del tutto diverso. Dal teatro ci spostiamo sul vero e proprio piano musicale, con i Quintorigo, che tal teatro Ariston, nel lontano Sanremo '99 hanno sconvolto gli ascoltatori con questa canzone: Rospo.


Torna quello di cui abbiamo parlato prima, la parola che si trascende nel suono, diventa musica con la musica. Naturalmente il passaggio è meno marcato che in Bene, ma la parola recitata/cantata è il mezzo anche qui per scardinare la tranquillità del linguaggio ordinario.

Ed ora, per proporre una sintesi del percorso di questa parola teatrofonica ecco un gruppo italiano che negli ultimi tempi sta riscuotendo un buon successo, ripensando in buona parte il modo di fare musica rock in Italia, proprio ripartendo dall'idea di teatro come luogo di suoni. Parlo del Teatro degli Orrori, che sin dal nome compie un esplicito riferimento al Teatro della Crudeltà di Artaud; l'idea di teatralità del suono/parola nel Teatro si comunica all'intera concezione della drammaturgia sonora. Parola e suono concorrono a rafforzarsi a vicenda, senza rispettare una precisa gerarchia, ma puntando solo ad arrivare all'orecchio dell'ascoltatore con più efficacia che mai.