Raccontare le storie


Raccontami una storia, raccontami la tua storia.
Ciascuno può constatare nella propria esperienza quanto sia fondamentale raccontarci la NOSTRA storia (ciascuno racconta costantemente la propria storia). Anche rappresentandoci la realtà nella sua forma "matematica", come espressione precisa di forze contrapposte e interagenti, quello che noi percepiamo è il succedersi "narrativo" dei momenti (la narrazione può anche essere non lineare, non per cause ed effetti, contemporanea).
Sapersi raccontare è quindi un'arma in più nella comprensione del proprio percorso e del proprio essere (essere in scena).
Mi ha sempre appassionato molto mettere in pratica questa possibilità del racconto come espressione (inevitabilmente di sè, ma man mano che la pratica avanza anche a livello più universale) e come strumento di costruzione tecnica dell'espressione teatrale, ma ultimamente attraverso la pratica del laboratorio-indagine sto riscoprendo concretamente questa piccola verità.

La contemporaneità ci impone l'immagine come strumento più adatto al racconto (penso alla quantità di macchinette digitali che si vedono in giro e alla caterva di fotografie aggiornate ogni momento su Facebook). Penso che sia bene andare contro questa tendenza, almeno nel nostro piccolo. All'attenzione estetica, vanno necessariamente associati anche lo scavo interiore, l'etica, il tempo.

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