Gli Omuncoli sono l’ultimo prodotto del mercato interplanetario di
giocattoli; Manfred ne ha acquistato uno. Ma ora è arrivato il momento di dargli un nome?
Buona lettura!
L’Omuncolo lo fissava con sguardo spento. Manfred gli fece un sorriso e ripeté la domanda: “Ciao, come ti chiami?” Nessuna risposta.
Per una manciata di secondi l’unico segno di vita dell’Omuncolo fu il ritmico sbattere delle palpebre, poi – pian piano – gli angoli della sua minuscola bocca iniziarono a distendersi e gli occhi si mossero, indagando il viso del bambino.
“Ciao, stai bene? – provò a stimolarlo Manfred, sillabando molto lentamente – Come ti chiami?”
Anche se rimaneva muto, ora l’Omuncolo stava decisamente sorridendo.
“Non hai un nome?” chiese ancora Manfred; non si era mai posto un problema del genere, perché fino ad allora non aveva mai chiamato per nome un giocattolo. Provò a dare ancora un’occhiata alla confezione, ma non c’erano molte altre informazioni: “gli Omuncoli, a partire dalla loro indole di base (che varia a seconda della tipologia acquistata), sono in grado di apprendere tutto ciò che serve dal loro proprietario: divèrtiti a insegnargli tutto quello che vuoi, lascia libero sfogo alla tua creatività!” concludevano le istruzioni per l’uso. (Continua a leggere...)
Photo Credit:
Drumstick1
via
Compfight
cc
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