Avevi la voce alterata
durante l'ultima telefonata
che non abbiamo fatto;
dicevi cose bellissime.
Non ti farò più arrabbiare
con le mie crisi
esistenziali
non mi potrai più insegnare
quel che credi
di non sapere.
(Non potevamo incontrarci
come avevamo progettato
in un mattino soleggiato
del luglio
bolognese?)
Possiamo condividere
solo sogni ad occhi aperti,
anche se io non mi accontento
di un bacio immaginato,
di conversazioni passate
in cui usare parole desuete,
delle poesie che saranno
i nostri primi
e ultimi figli,
di chiedermi perchè
è sempre tutto complicato?
Possiamo condividere
un sola ultima parola, infine:
quella che non diciamo.
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