L'editoria del cuore

Così, dunque, pare che uno non ci debba pensare all'Amore se lo vuole trovare. Anzi - dice Mary - addirittura è meglio non crederci nell'Amore, così uno non ci pensa proprio e quando uno vive rilassato, allora lui - l'Amore dico - magari arriva.
Allora io ci penso troppo, ecco perché.
Siccome poi io ci penso alle cose, allora ecco che mi vien da pensare che forse se è valida l'equazione "Non credere nell'Amore = l'Amore arriva" forse è anche valida l'idea "Scrivi cose che non pubblicheresti mai = pubblichi cose" (questo post ne sta diventando via via la prova provata).
Allora mi metto alla scrivania a buttar giù le paturnie della mia mente ed ecco che magicamente si tramuteranno in materiale irresistibile alle masse e tutti mi chiederanno di dispensarne al volgo. Che difficile la ricercatezza della banalità.
Io non voglio produrre merce, beni di consumo. Non sono mica Fabio Volo. (A rigore la cosa più giusta sarebbe non essere pagati, vivere come sciamani grazie alle offerte e al sostegno della comunità così da evitare ogni possibile fraintendimento. Certo, questo potrebbe accadere se alla comunità importasse qualcosa). Ma è sin troppo facile dare contro a Fabio Volo e inoltre siamo in Settimana Santa, quindi è giusto non infierire.

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