Da 14 anni

Questo schifo di campagna elettorale continua da 14 anni.
Negli ultimi mesi si è solo leggermente intensificata.
In nessuno dei programmi, delle presentazioni pubbliche, dei comizi un candidato ha ancora speso due parole su cosa intende fare per il piano culturale (al collasso) del nostro stremato Paese. Il consenso degli elettori si gioca su altri temi, sul promettere la ricchezza economica, i tagli delle tasse, il Benessere. Questo accade da 14 anni. Da una vita. E niente è cambiato.
Come può un paese rinunciare alla cultura?
Rinunciare a parlare di cultura, a valorizzarla, a impegnarsi nella ricerca vuol dire fermare il Paese.
Si è persa l'idea che la cultura sia uno strumento di potere, sia un valore che fa la differenza (quella che nelle campagne elettorali, in televisioni e giornali è spacciata come cultura sono in realtà lustrini e merchandising).
Per questo è esclusa dalle discussioni. In Italia non esiste un dibattito culturale che sappia coinvolgere la gente (esiste solo ad un livello iperspecializzato che certo non riesce ad accattivare e coinvolgere), mentre la cultura è, e deve continuare ad essere un bene di tutti.

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