Dove siamo finiti (parte 2)

Il post di ieri era evidentemente scritto sull'onda di una pessima giornata.
E' ovvio che penso sia meglio combattere.
Però per me la battaglia si sposta su un piano diverso ora: innanzitutto ho voglia di parlare molto di più con la gente, essere curioso ancora di più riguardo a cosa pensano gli altri. Perchè a me il risultato elettorale ha stupito e molto... dove sono questi milioni di italiani che hanno votato Pdl? E Lega? Non li conosco. Ed invece mi interessa conoscerli, capire cosa vogliono, cosa si aspettano dal futuro. (O io ho solo amici comunisti, oppure la gente vota ma poi si vergogna a dichiarare le sue vere idee.)
Poi la battaglia si sposta, per me, su un piano prettamente culturale. Lo strapotere capitalista è inattaccabile dal singolo. Quindi nel mio piccolo mi prodigherò per far conoscere cose belle a più gente possibile. Così magari le mentalità cambiano. (Penso che se mostri ad uno una cosa bella, una volta, due volte forse dalla terza in poi non si accontenterà più delle pessime cose che ci propinano.)
In questi giorni ho pensato parecchio a cosa dovrò rispondere quando i miei figli mi chiederanno: "Dov'eri quando dilaniavano lo stato sociale? Quando calpestavano i diritti più ovvi?" Almeno potrò dire: "Ci ho provato."

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