Notiziario. La terza puntata di "AGCCP"


Il signor Evans rientra a casa dopo una intensa giornata lavorativa all'Agenzia Governativa per il Controllo dei Capitali Privati; ne parla addirittura il Notiziario della Visione, e voi cosa aspettate a leggerlo?! Dai, su, leggete qua!

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Schmürz. La seconda puntata di "AGCCP" è online!



Alla fine del capitolo precedente i lettori hanno scelto di sapere di più sui programmi preferiti da Manfred, così questa volta conosciamo meglio gli Schmürz e le loro bizzarre avventure... chi vi ricordano? Se volete leggere il secondo capitolo di "Agenzia Governativa per il Controllo dei Capitali Privati" cliccate qui! Buona lettura e mi raccomando, votate per suggerirmi come far proseguire la storia!
Gli Schmürz
Gli Schmürz

Photo Credit: PhotoComiX via Compfight cc

Sono uguale a tutti gli altri


Sono uguale a tutti gli altri

E' strano
Dici
E' strano
Dico
E' strano
Dicono

Poi
Colgo l'ironia della situazione
Mentre
Dici che
Sono uguale a tutti gli altri
Allora io
Che mi credevo
Tanto diverso
Sorridendo
Chiudo la comunicazione
Perchè
Non ho più belle parole da dire
Forse non ne ho mai avute

Se non si può non si può. Stop.
Sembro convinto quando me lo dico.
Ma non è questo che dirò
quando mi troverò davanti alle tue labbra.

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"Baldùs" vince la residenza teatrale @filaAteatro!


Grazie a Molino Rosenkranz e al suo progetto di residenza creativa @filaAteatro, un importante tassello si aggiunge al percorso di "Baldùs", iniziato come una ricerca storica durata quasi due anni e ora diventato un monologo teatrale che diventerà uno spettacolo per la regia di Serena Di Blasio e con le musiche di scena di Geremy Serravale!

La nostra, infatti, è risultata essere una tra le quattro proposte selezionate per una residenza teatrale di una settimana presso il Teatro Comunale di Zoppola (Pn), assieme a quelle di Consorzio Scenico (Friuli), The Frames (Lazio), e Vera Mor (Sicilia) Qui maggiori informazioni direttamente dal sito del Molino Rosenkranz.

"Baldùs" ricostruisce la vicenda di Angelo Balduzzo, codroipese, ultimo condannato a morte in Friuli nel 1839 per aver ucciso con tre coltellate il sacerdote Giovanni Bianchi. In questo post ne avevo già parlato, proponendo il prologo della versione narrativa di tutta la vicenda.

A lavoro sulle assi del palcoscenico!

Foto collage di Molino Rosenkranz

Visione. La prima puntata di "AGCCP"


Sì, lo so che ho scelto un titolo lunghissimo, è che in questo periodo non mi vengono bene i titoli e gli slogan, quindi tocca accontentarsi: "Agenzia Governativa per il Controllo dei Capitali Privati", di questo si tratta.
Protagonista sarà ancora la famiglia di Manfred Evans, che faceva da scenario alla vicenda di "Omuncoli", conclusa da poco. La società è la stessa, le dinamiche sono quelle, ma vediamo dove si va a finire questa volta. Intanto beccatevi la prima puntata, Visione. Buona lettura!

Oscar Evans lavora all’Agenzia Governativa per il Controllo dei Capitali Privati. Stasera ha pensato di fare una sorpresa alla sua famiglia: avrà fatto bene i conti? Inizia a leggere qui.


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"Stati d'amore"... a lume di candela!


Un appuntamento al buio? Noooo! Una presentazione "a lume di candela"!

È così che, per prolungare di qualche giorno il clima idilliaco del San Valentino, anche venerdì 19 febbraio alle ore 18, presso il Caffè Letterario W.Meister a San Daniele del Friuli (Ud), potrete scoprire il piccolo, gustoso, dolceamaro libro "Stati d'amore. L'amore, Facebook, la vita e tutto il resto".

Eggià, perché cosa c'è di più romantico che un incontro tête-à-tête, con l'autore, il virtuoso chitarrista Kevin Venier, il più mielato libriccino che c'è e tanti lettori con gli occhi a cuoricino?

Non mancate, questa è proprio l'occasione per assistere al reading "Stati d'amore live" in una versione unica: infatti, la serata si svolgerà nell'ambito della giornata del risparmio energetico M'illumino di meno promossa da RadioDue, alla quale anche la Libreria W.Meister aderisce; quindi non si tratta di un semplice modo di dire, ma saremo davvero "a lume di candela", occhi negli occhi e in versione unplugged!
Vi aspettiamo!



#freddamattina [racconto breve]


Ieri, martedì, è stata una #freddamattina.
Un racconto semplice, quasi naif (spero che nessuno si aspettasse rivelazione bibliche), perché quello che più mi interessava era sperimentare un ben determinato tipo di interazione: un racconto che viene narrato nello stesso momento in cui le cose accadono.
Ora, certo, il racconto si può ancora leggere (qui sotto, ad esempio); però credo sia innegabile quanto appaia bidimensionale, mentre lo scorrere dei tweet fra le 7:13 e le 7:32 di ieri mattina portava con sé inevitabilmente qualcosa di più, come se fosse il protagonista stesso a parlarci; io - come narratore - quasi scomparivo. Un'esperienza particolare.
Per darne una minima idea e far leggere il racconto anche a chi non l'ha seguito dal vivo, ecco l'elenco dei tweet (va letto al contrario, nel senso che quello che vedete più in alto è in realtà l'ultimo).

           
          
 Infine, per tutti, ecco il racconto da cima a fondo.

#freddamattina

La mattina è fredda e la macchina non ne vuole sapere di partire. Ma tu insisti a girare la chiave. Dal cofano solo rantoli asmatici. Fa freddo-freddo. O è l'avviamento o sono i mali di stagione.
"Però, cavolo, ho fatto il tagliando da pochi giorni. È possibile? Le 7:16, perfetto, arriverò in ritardo all'appuntamento." Devi scrivere un messaggio per avvisare. Da giorni, per qualsiasi motivo guardi lo smartphone, è sempre con la speranza di trovarci un suo messaggio. E anche adesso. Scorri la lista delle conversazioni: quella con lei è vecchia di tre giorni. A cosa ti sei ridotto?
La mattina è fredda. Apri la conversazione, poi la sua foto profilo. La guardi per un po'. Lei non è in linea. È solo uno sciocco gesto magico. A cos'è servito? A niente. La magia non esiste. Se la magia esistesse la tua macchina sarebbe partita al primo tentativo.
"La macchina non vuole partire, scusate arriverò in ritardo." Invio.
La mattina è fredda. Scendi dall'auto per lasciarle respiro. Il tuo si condensa in nuvolette appena varca le labbra. La mattina è fredda. Sarà già sveglia anche lei? Tanto freddo fuori, tanto freddo dentro. Lo sentirà anche lei? I finestrini sono ghiacciati; appoggi al vetro la punta di un dito. Il calore scioglie il ghiaccio. Appena appena. Forse è così anche fra noi: c'è solo bisogno di respiro. Di lasciar sciogliere il ghiaccio.
La mattina è fredda. Il sole ha appena iniziato a spuntare. Il ghiaccio si scioglierà, pian piano. Senza pressioni, solo col calore. Anche se gli alberi spogli tremano. Pazienza, attesa, condivisione.
"Credo di aver aspettato abbastanza." Risali in macchina. Se non parte devi pensare in fretta ad un'altra soluzione. Non può essere magia; solo un po' di raffreddore. O l'auto che fa i capricci per dormire ancora cinque minuti. Un ultimo tentativo. Giri la chiave. Si accende. Controlli l'ora: le 7:31. Da lei ancora nessun messaggio.
Doveva essere solo un po' di freddo. A volte basta aspettare e che arrivi il sole.

Photo Credit: polipao via Compfight cc 

Martedì 16 febbraio 2016 sarà una #freddamattina


Martedì 16 febbraio 2016 sarà una #freddamattina.
"In che senso? Cos'è quel cancelletto?"
Semplice: ho pensato ad una narrazione da svolgere via Twitter, attraverso una sequenza di tweet che messi insieme racconteranno una storia. Si tratterà di un racconto breve che ho intitolato #freddamattina.
La narrazione "andrà in onda" martedì 16 febbraio dalle 7:13 alle 7:32 e chi lo desidera potrà seguirla in diretta attraverso il mio account twitter (20 tweet, uno al minuto):



oppure seguendo l'hastag #freddamattina.
"Ma perché così presto?"
Altra risposta semplice: perché quello è l'orario in cui si svolge la breve azione narrata nella storia e quindi ho pensato di far coincidere il tempo della finzione col tempo della realtà.
Nei giorni seguenti, comunque, pubblicherò il racconto anche su queste pagine per chi non ha Twitter o non vuol fare levatacce, ma chiaramente non sarà la stessa cosa che leggerlo 'durante il suo svolgimento'.

La narrazione via Twitter non è un genere frequentatissimo, ma già si sono distinti alcuni validissimi esempi come #BlackBox di Jennifer Egan, ben meditato e 'scritto' dall'autrice attraverso una sequenza di tweet pubblicati dall'account del New Yorker nel corso di nove giorni, o #tWeBook, un esperimento di narrazione portato avanti dagli autori (@Angioletto9 e @TitoFaraci) attraverso un dialogo disperso quotidianamente nella loro timeline.
Il mio sarà un semplice primo esperimento, ma spero vi piaccia.

Photo Credit: è mossa via Compfight cc

Tetris


Ogni tanto mi piace giocare a Tetris online. Nella sua semplicità è un gioco geniale, penso che su questo non ci sia alcun dubbio. Ultimamente ci gioco per scaricare tutti i pensieri, quasi come fosse una  meditazione. Accade molto facilmente perché - come in ogni buon gioco - giocando non puoi essere altrove che lì: nel gioco, appunto. E questo spegne tutto il resto per il tempo di una partita (di buono c'è che non è un gioco d'azzardo, certo). Tetris, a mio parere, ha il pregio di rendere possibile ciò che nella realtà non lo è quasi mai (a parte, per alcuni, il momento di fare le valigie e caricarle in auto), cioè "mettere ordine", non sprecare spazio. Ma neanche qui è facile. Le differenti possibilità di incastro dei sette pezzi base, sono una parabola di tutte le possibilità astruse che ci offre la vita, i pezzi giusti arrivano sempre al momento sbagliato, l'unica strategia possibile è combinare insieme i pezzi che ci arrivano (non possiamo sceglierli), al massimo possiamo arginare i problemi, preparare le cose in attesa del pezzo giusto. Quando arriva quello fai una strage di punti. E non è finita qui: ogni dieci linee completate il gioco si complica. I pezzi scendono più veloci e la pressione del gioco sale.
Non sono mai andato oltre il livello 12.

Quest'idea del Tetris come una parobala della vita ce l'ho in testa da un po'. Ne sono affascinato. Allora qualche giorno fa ho provato a cercare in rete testimonianze che confortassero questa mia idea, e mi sono imbattuto nell'opera di un artista decisamente eccentrico: Rutherford Chang.
Chang è detentore del secondo miglior punteggio di tutti i tempi a Tetris. Ha fatto diventare le 1555 partite giocate per arrivare a stabilire il record una vera e propria opera d'arte, interamente visibile su youtube e parallelamente anche una riflessione su ciò che Tetris può significare.

The Guardian gli ha dedicato un articolo all'inizio di gennaio, che approfondisce proprio questo discorso, riallacciandosi anche a due opere precedenti di Chang: "We Buy White Albums" (a cui DoppioZero ha dedicato un approfondimento in italiano) e "Alphabetized Newspaper".
In "Alphabetized Newspaper" riedita in ordine alfabetico articoli e brani di giornale, facendo balzare così subito all'occhio l'utilizzo ripetitivo e ossessivo di una determinata terminologia in relazione a una stessa determinata notizia. "We Buy White Albums" è invece un ambizioso progetto di "collezione" della prima edizione originale del White Album dei Beatles: Chang acquista i dischi più rovinati, più segnati dal tempo e dai loro proprietari, alla ricerca di quell'azione propria dell'arte che ha trasformato la tela bianca della copertina, in uno spazio di espressione, di dialogo con il disco stesso, di affermazione della personalità del proprietario di ogni copia.

Ma ritornando a Tetris, nell'opera "Game Boy Tetris" Chang vi ha fatto entrare una riflessione che aderisce profondamente al contesto sociale ed economico della nostra epoca.
Chang ritiene che la sua opera [e il gioco stesso] rifletta il contesto di lavoro moderno, in cui "ci si aspetta che un compito specifico venga ripetuto più e più volte" e "che ognuno sia il numero uno nel proprio campo". Chang pone l'attenzione su quest'assurda competizione, che per molti è l'unico parametro di successo. (...) "È così che ci fa lavorare il capitalismo, chiedendoci di raggiungere sempre un obiettivo più degli altri, - dice - è un processo senza fine e funziona così per tutti. Puoi fare una gran partita e il tuo punteggio può essere comunque modesto. Oppure puoi perdere per un errore minuscolo. È un gioco brutale."
Io mi chiedo, è possibile giocare solo alla vita e non al gioco del capitalismo?

Photo Credit: 8bitArtist via Compfight cc 

Amici. L'ultima puntata di "Omuncoli" è online!


Ultima puntata e grande finale di "Omuncoli", dopo il colpo di scena della penultima.
Ci ho messo un bel po' a finirla, perché chiaramente non ho fatto solo questo durante il resto dell'anno... però ci ho messo davvero troppo. Quindi approfitto per prendere l'impegno ad essere più costante e rispettoso nella scrittura!
Ora sto pensando a quale altra storia proporre attraverso la piattaforma di THe iNCIPIT, che ha un meccanismo (quello del "voto dei lettori" per permettere la prosecuzione della storia) che mi piace molto, perché ne saltano fuori sempre interessanti feedback. Siccome ho diverse idee per la testa, magari nei prossimi giorni faccio un post qui sul blog con tre o quattro idee fra le quali potrete scegliere quale svilupperò per prima... vediamo! Intanto buona lettura!

Photo Credit: Detonation Boulevard via Compfight cc

3 appuntamenti che non potete perdere!


La prima puntata l'avevo anticipata già nei giorni scorsi, ma ben altri due appuntamenti si sono aggiunti al tour di San Valentino delle presentazioni del simpatico libricino Stati d'amore, ed ecco che ve le promuovo, così ognuno può scegliere quella che gli è più comoda, anche perché le presentazioni sono sempre l'occasione per trovare tante belle copie del libro, che è più facile da acquistare di persona che online, lo so.
Sabato 6 febbraio ore 11, a Udine, alla Libreria Tarantola (qui potete cliccare l'evento facebook: https://goo.gl/snXA47) ci saremo io e Kevin Venier alla sonorizzazione chitarrosa delle storielle del libro, come al solito ne leggiamo un po', mica tutte e 365, quindi tranquilli che potete tornare a casa per ora di pranzo, con stomaco vuoto (forse), ma cuoricini ripieni d'amore.

Proseguiamo giovedì 11 febbraio ore 18, a Zoppola (Pn), presso l'Osteria "Da Dino" in collaborazione con il Progetto Giovani di Zoppola, per quello che sarà un vero e proprio evento: infatti non solo "Stati d'amore LIVE!" quel giorno, ma un'ora di canzoni d'amore e riflessioni dei ragazzi del Progetto Giovani, i giovani di Zoppola parleranno di come vedono l'amore, di ciò che gli fa battere il cuore!

E per prolungare di qualche giorno il clima idilliaco del San Valentino, anche venerdì 19 febbraio ore 18, a San Daniele del Friuli (Ud), presso il Caffè Letterario W.Meister venite a scoprire come mai San Valentino è la festa degli innamorati (e degli epilettici)!

Per questo romanticissimo tour, c'è anche un'opera speciale, creata da Stefania Ursella: la gif che vedete qui sotto: ↴


L'intervista esclusiva
San Valentino: ho perso la testa per voi!

Appartato e anonimo durante il resto dell'anno, San Valentino da secoli si concede ai fan solo durante il periodo della sua festa che, una tempo circoscritta al solo 14 febbraio, dilaga ormai anche nelle settimane precedenti, per colpa o per fortuna del marketing e dei cioccolatini con le frasi d'amore. Ed è proprio sul markentig, sui cioccolatini con le frasi d'amore e sulla sua festa che gli abbiamo posto alcune domande.
Carissimo Santo, quando fu decapitato il 14 febbraio 273, a 97 anni, per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell'imperatore Aureliano, se l'aspettava tutto questo successo?
No, assolutamente, la cosa mi stupì non poco, perché fino ad allora noi cristiani ce la passavamo maluccio: persecuzioni continue, anche nei weekend, posti pessimi al Colosseo... eravamo romani di serie B. Poi la svolta: un sacco di gente che mi invoca alla mia festa scambiandosi scatole di dolciumi, peluche orrendi e foto con dedica, biglietti d'auguri con il mio nome sopra... Ma il successo non mi ha cambiato, sono rimasto il semplice Vescovo di sempre.

Beh... ma la Sua festa è stata addirittura sovrapposta ai Lupercalia romani!
Essì, diciamo che perdere la testa mi ha fatto bene! (ride, poi torna serio) Anche se non sono mai stato innamorato, eh, ci tengo a sottolinearlo. Facevo innamorare gli altri, semmai. Sono stato un vescovo per tutti, non per pochi. Che fossero cristiani o pagani un miracolo non l'ho mai negato a nessuno. Per dire, ho sposato quei due, Serapia e il centurione Sabino nonostante l'opposizione dei genitori, perché si amavano davvero quei due, capisce? Poi, vabbè, la giovane si è rivelata gravemente malata, che dovevo fare? Mi hanno chiesto di non essere mai più separati... Ho fatto la combo: battesimo e matrimonio per entrambi e trac, sono morti belli contenti!

Ed oggi, nel terzo millennio, come vede l'amore?
Mah, mi sembra che le cose non vadano bene: tutti che vogliono sposarsi... ma hanno un'idea di che vuol dire? Secondo voi io come sono sopravvissuto fino a 97 anni in un'epoca in cui l'età media si aggirava attorno ai 30? Perché sono sempre restato celibe, è chiaro!
Però vedo anche dei segnali di speranza: ad esempio erano secoli che non vedevo qualcosa di sincero e appassionato come questo libretto che ho scoperto qualche giorno fa. Vorrei parlarne un attimo, se me lo consente: s'intitola Stati d'amore, l'ha scritto un romanticone, ma è anche molto comico! Se dovessi fare un regalo a San Valentino, beh, regalerei questo libro! Ah, le pazze risate!

San Valentino ci saluta sgommando con la sua Maserati Granturismo! Alla prossima Sua Eccellenza e... in alto i cuori!

4 febbraio: Gilberto dei limerick


Il 4 febbraio il calendario festeggia San Gilberto di Limerick, ridente località dell'Irlanda Sud Occidentale situata sulla foce del fiume Shannon. Ma non è dei bei panorami irlandesi che volevo disquisire e nemmeno dello santo Gilberto (anche perché, stando a Wikipedia, non se ne sa nulla), bensì del limerick!
Di cosa si tratta? Di un breve componimento in poesia, tipico della lingua inglese, dalle ferree regole (nonostante le infinite eccezioni), di contenuto nonsense, umoristico o scapigliato, che ha generalmente il proposito di far ridere o quantomeno sorridere (cito ancora da Wikipedia e se volete potete approfondire qui).
La struttura è facile facile, tanto che anche Gianni Rodari, nella stupenda Grammatica della fantasia ne consiglia il componimento assieme a bambini e ragazzi:
Con i bambini, nel loro interesse, bisognerebbe stare attenti a non limitare la possibilità dell'assurdo. Non credo che abbia a scapitarne la loro formazione scientifica. Anche in matematica, del resto, ci sono le dimostrazioni «per assurdo».
(G. Rodari, Grammatica della fantasia, prima edizione Einaudi 1973, io cito da Einaudi 2010, il limerick è trattato alle pp. 45 - 48)
Uno l'ho già scritto tempo fa e parlava di un caimano che ormai non morde più (si dev'essere proprio perso in quella palude). Ma in questa gioconda giornata, volevo provare con qualcun altro e poi lanciare una sfida a chi legge. Il limerick è facile facile! E poi, pensateci: non deve neanche avere senso! Ne scrivete qualcuno nei commenti?

1.
Un pompiere intelligente,
giurava di essere incontinente:
tutta l'acqua della cisterna
era stato lui a berla!
Era matto quel pompiere intelligente!
 2.
C'era un tale sulla strada
che mi disse: «ovunque vada
io son sempre a casa mia,
anche a casa di tua zia.»
Quel tal scroccone sulla strada!
3.
Lei era bella e conturbante,
spesso anche assai invitante.
Saltava in alto su un piede solo
urlando: «vi aspetto giù al molo!»
Quella bella con turbante!

Un po' più di senso, ora, e buon San Gilberto di Limerick a tutti!

Quel caro santone irlandese
riformar voleva chiese,
ma gli venne un gran gran sonno
dopo aver pescato un tonno!
Oh, letargico santone irlandese!

Photo Credit: (((Lee))) via Compfight cc

Jackpot cosmico (racconto)



Gli danno del malato: sua moglie, i figli e tutti i parenti. Ma sono loro i malati, che non sanno riconoscere le vere occasioni. È tutta questione di metodo. Quello che gli altri non hanno e lui sì. Il suo è facile: vincere.
È tutta questione di metodo. Ma non lo va certo a dire in giro, mica è stupido!

Sì, la prima volta al casinò l'hanno incantato i tavoli verdi come prati: roulette, poker, blackjack... ma ha capito subito che la vera sfida sono le macchinette. Giocando con le persone si deve tenere d'occhio un mucchio di roba: le statistiche, le intuizioni, le carte, i bluff... Perché l'unica verità è che tutti pensano solo a fregarti. Ma lui non è mica stupido? Lui non si fa prendere in giro. La sua sfida è contro le macchinette. Uomo contro macchina: come in un futuro fantastico, in attesa del jackpot cosmico che rimetterà tutte le cose al loro posto.

Perché ora non va mica bene... L'unico luogo di pace è la sala slot, qui non ci sono fatiche e fastidi. Nessuno che gli grida dietro o gli comanda quel che deve fare. Nessuno che giudica. Solo lui e la macchinetta.
Si vince e si perde, certo, può succedere.
Bianco o nero? No, non parla di vino, che lui non è un ubriacone, mai toccate quelle porcherie.
Bianco o nero, cioè vincere o perdere. Questa è la sua adrenalina.
 
Ieri ha vinto 800 euro in tre ore. Oggi è nel bar da venticinque minuti e ha 500 euro di meno in tasca. Scivolano via come i minuti. Minuti lunghi 2 euro alla volta.

Arriva il jackpot, dai che arriva. E si porta via quelli che ti contestano i lavori, quelli che non pagano, quelli che “ce capomastro dal cazo che tu sês”. Perchè il videopoker non può raccontare bugie con la sua voce che tintinna ad ogni vittoria.

Arriva il jackpot, dai che arriva. E si porta via quel portasfiga di suo figlio: “Papà ma lo sai che ci sono più probabilità che un asteroide distrugga la terra, che uno faccia sei più uno al Superenalotto?”* E tu lo sai che non ti sopporto più?

Arriva il jackpot, dai che arriva. E si porta via “sei un fallito che nella vita combinerà solo casini!”
Sì, ma al casinò.

Arriva il jackpot, dai che arriva il jackpot cosmico e tutto l'Universo si accorgerà di te. 


*Nel 2068 c'è 1 probabilità su 250 mila (datoWikipedia) che l'asteroide “99942 Apophis” distrugga la terra. Le probabilità di vincere al Superenalotto sono 1 su 622 milioni (dato Sisal).



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Questo racconto è nato in friulano, per il Contecurte Day. Ho voluto pubblicarlo ora in italiano, perché la motivazione che mi ha mosso a scriverlo è stato il percorso di informazioni, educazione e laboratorio artistico svolto coi colleghi e i ragazzi dei Progetti Giovani in cui lavoro, e volevo dargli subito un'eco, par quanto mi è possibile.
Il progetto "Giocati il jolly!" ha provato a sviluppare delle risposte al fenomeno del gioco d'azzardo patologico (gap) con un gruppo di giovanissimi della provincia di Pordenone. Il gap è ormai un fenomeno preoccupantemente presente nella società: basta entrare in un bar qualsiasi e contare macchinette e persone attaccate ad esse; per non parlare delle sale slot e dei bingo che compaiono come funghi.
Abbiamo ascoltato esperti e testimonianze, studiato molto (!!) per sapere con precisione in che mostro ci siamo imbattuti e quali sono i suoi punti deboli, sfruttandoli per elaborare messaggi, slogan, testi e canzoni che lo potessero sgretolare anche solo un pezzetto alla volta. "Jackpot cosmico" è il mio piccolo contributo.


Photo Credit: Billy_Powell via Compfight cc